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VENETO

Indagati i giovani attivisti di Ultima Generazione

E divampa la polemica

La voce della contestazione ambientalista: tra repressione e ascolto

Nella notte tra il 2 e il 3 maggio 2024, la città di Padova è stata teatro di un episodio che ha suscitato non poche polemiche. Cinque attivisti del gruppo ambientalista Ultima Generazione sono stati perquisiti dalla Polizia di Stato, con il sequestro di cellulari e pc.

Il motivo di questo intervento risiederebbe nel fallito blitz degli attivisti a Palazzo Zabarella, dove era in corso una mostra. Armati di gessetti, i giovani avevano cercato di far sentire la loro voce, ma l'azione non è andata a buon fine. Un mese prima, un episodio simile aveva coinvolto un cronista del quotidiano Il Mattino di Padova, trattenuto in Questura per quattro ore senza spiegazioni.

In seguito alle perquisizioni, Ultima Generazione ha organizzato un presidio di fronte alla Questura di Padova. Ma non solo: la notizia ha scatenato le reazioni di diversi esponenti politici. Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera, ha dichiarato che "la contestazione ambientalista va ascoltata, non repressa", condannando un governo che tratta le proteste come fenomeni criminali.

Alessandro Zan, membro della segreteria nazionale del Partito Democratico, ha chiesto al ministro Piantedosi di riferire in Parlamento su quanto avvenuto a Padova, sottolineando che tra gli attivisti perquisiti ci sarebbero anche persone minorenni. "Questa non può essere la risposta dello Stato a ragazze e ragazzi che si battono in modo pacifico per contrastare i cambiamenti climatici", ha affermato Zan.


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