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IL LIBRO
04.05.2024 - 13:38
ROVIGO - Il magistrato Luca Tescaroli, la lotta alla mafia e la necessità di tenere alta la guardia per evitare che le mafie possano infiltrarsi anche in Veneto.
La storia del contrasto alla criminalità organizzata in Italia è stata ripercorsa venerdì sera alla sala della Gran Guardia in occasione della presentazione del libro “Pentiti” di Luca Tescaroli, magistrato adriese, da poco nominato a capo della procura di Prato e per anni titolare di indagini sui più efferati delitti mafiosi degli ultimi decenni. L’evento, organizzato dall’associazione Il porto delle idee, ha visto la sala ella Gran Guardia riempirsi di pubblico per ascoltare le parole di Tescaroli, intervistato da Alberto Garbellini, direttore de La Voce di Rovigo.
Dopo i saluti della presidente del Porto delle idee, Sandra Passadore, la serata è entrata nel vivo. Il libro “Pentiti. Storia, importanza e insidie del fenomeno dei collaboratori di giustizia” (edito da Rubbettino) ripercorre le tappe dell’istituto della collaborazione di giustizia, dalla nascita alla fine degli anni ‘70, per sconfiggere il terrorismo degli Anni di piombo, alle varie evoluzioni normative “che hanno permesso - ha detto Tescaroli - di condannare centinaia di colpevoli, punire reati, arrestare latitanti, fare luce su tanti episodi criminali che hanno insanguinato l’Italia. Uno strumento utile per contrastare la criminalità organizzata e che andrebbe ulteriormente affinato”.
Il magistrato, originario di Adria, ha infatti spiegato che “servirebbe un provvedimenti legislativo per allargare le misure di protezione per collaboratori e testimoni di giustizia anche ai cittadini stranieri, per dare più incisività alla lotta alle mafie straniere”. Inoltre un potenziamento delle risorse per adeguare strumenti tecnologici e investigativi.
Le domande di Garbellini hanno permesso al neo procuratore di Prato di delineare i nuovi pericoli della criminalità organizzata “abile, soprattutto la Ndrangheta calabrese, a infiltrarsi nei territori del Nord, soprattutto quelli più floridi dal punto di vista economico. Le mafie si spostano dove è possibile fare affari, per questo la guardia va tenuta alta, i controlli e la sorveglianza di istituzioni e forze dell’ordine devono essere sempre rigorosi”.
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