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Primario accusato di violenza sessuale

Ora sarà il giudice a decidere

Troppi assistiti per 2 medici su 3

Un caso di presunta violenza sessuale che riguarda un primario di un reparto dell'ospedale "Madre Teresa" di Schiavonia (Padova), accusato da una collega di violenza sessuale aggravata.

L'episodio sarebbe avvenuto nel Veronese, al termine di un congresso in programma nell'ospedale di Negrar. Secondo la denuncia, il primario avrebbe proposto un incontro sessuale alla collega con parole chiare e inequivocabili, accompagnando l'invito con gesti e approcci fisici che sarebbero sfociati in un'aggressione sessuale. Un'accusa grave, che il medico ha sempre negato con determinazione, difendendo la correttezza del suo comportamento.

Il 20 giugno prossimo, la gup di Verona, Livia Magri, si pronuncerà sulla richiesta di spedire a processo o meno il primario. Un'attesa che si protrae da quasi un anno, tra rinvii e udienze preliminari. Durante l'ultima di queste, il medico si è difeso con forza, ribadendo la propria innocenza. 

Dopo l'avvio dell'inchiesta da parte della procura veronese, la dottoressa aveva lamentato una latitanza da parte dei vertici ospedalieri rispetto alla sua segnalazione. Questi ultimi avevano aperto un procedimento disciplinare nei confronti del medico, al momento congelato in attesa della decisione sul piano penale. Nel frattempo, i due professionisti continuano a lavorare nello stesso reparto, in una convivenza che non deve essere facile.


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