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Gli Istituti Polesani al centro del nuovo modello “Cepac”

Il presidente Braghetto: “Obiettivo, rispondere a tutte le criticità emerse"

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Gli Istituti Polesani di Ficarolo

Gli Istituti Polesani di Ficarolo sono stati tra i protagonisti del convegno “Psichiatria e giustizia al servizio della società”, organizzato da Motore Sanità e andato in scena ieri all’hotel Nazionale di Roma in collaborazione con il Centro per la profilazione ed analisi criminologica.

Sul tavolo, il progetto pilota veneto del Cepac che ora diventa un modello per le altre Regioni, proponendosi come ponte tra le diverse realtà sanitarie e giudiziarie che facilita la comunicazione e la cooperazione tra i vari attori coinvolti.

Secondo i dati del Sistema informativo per il monitoraggio del superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari, al 31 dicembre 2022, i pazienti totali presenti nelle 33 Rems sul territorio nazionale erano 592 (521 uomini pari all’88% del totale, e 71 donne), di cui 131 stranieri, ma ad oggi sono ancora centinaia le persone in attesa di entrare nelle Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza, nonostante l’apertura di nuove strutture a gestione privata.

“Dopo l’approvazione della legge 81 - ha affermato Felice Alfonso Nava, direttore Uoc dipendenze Verona dell’azienda Ulss 9 Scaligera - speravamo che il territorio fosse in grado di assorbire le persone in misura di sicurezza, ma le liste d’attesa continuano a essere troppo lunghe e i bisogni sono aumentati. Per intervenire occorre agire su un triplice binario. Da una parte gestendo le liste d’attesa in maniera appropriata e rapida, cercando di migliorare l’appropriatezza dei percorsi e soprattutto di migliorare anche, attraverso protocolli e intese, la collaborazione fra l’amministrazione della giustizia e la sanità”.

Come spiega poi Iles Braghetto, presidente degli Istituti Polesani Ficarolo, “il Cepac è una struttura sanitaria ma non è una struttura di cura o residenziale ma di profilazione. L’obiettivo è rispondere alle criticità, emerse negli anni, in merito all’attività peritale e rendere sempre più appropriato l’inserimento delle persone in Rems o nelle strutture territoriali. Il Cepac si propone come possibilità ed occasione per avviare un proficuo dialogo tra mondo della giustizia e mondo della psichiatria affinché alle persone venga offerta la possibilità di una proposta appropriata al bisogno che manifesta. L’attività di profilazione mira esattamente a mettere in condizione la persona di attivare percorsi di vita rispettosi della sua dignità e della fatica del vivere che la caratterizza”.

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