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Veneto

Sonnifero nel drink, derubato di 30mila euro

Un gioielliere è stato narcotizzato e derubato dalla compagna

Sonnifero nel drink e il furto da 30mila euro: l'inganno dell'amore

Il 3 novembre 2013, una serata come tante altre si trasforma in un incubo per un noto gioielliere di Treviso. La vittima, proprietario di una gioielleria in via San Zeno a Treviso, aveva iniziato una relazione sentimentale con una donna, C.A.D., cittadina romena di 47 anni. Quella sera, la donna avrebbe versato del sonnifero nel drink del compagno, aspettato che cadesse nelle spire di Morfeo e, insieme a due parenti, si sarebbe impossessata del telecomando dell'antifurto e delle chiavi della cassaforte, rubando gioielli per un valore di circa 30mila euro.

Sono occorsi 11 anni, tra indagini, rinvii per il Covid e un infortunio del GIP Marco Biagetti, prima che il caso approdasse in aula. La donna, difesa dall'avvocato Alessandra Rech, è imputata di rapina aggravata insieme a due parenti, un 49enne e una 30enne. Nei confronti dell'uomo, tuttavia, è stato dichiarato il non doversi procedere in quanto risulta irreperibile.

Il gioielliere si è accorto del furto quando, durante un controllo di routine, ha notato che il contenuto della cassaforte era stato sottratto. Come era possibile che i ladri fossero entrati nella gioielleria senza far scattare l'allarme e che avessero puntato proprio al contenuto della cassetta di sicurezza, che peraltro risultava perfettamente chiusa? Da qui i primi sospetti nei confronti della compagna straniera, di oltre 30 anni più giovane. Le indagini, avvalendosi anche delle riprese di alcune videocamere di sorveglianza, hanno poi scoperto l'inganno. Il processo è stato aggiornato al prossimo giugno.

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