Cerca

Il caso

Complottisti contro l'aurora boreale

Ma gli esperti li sbugiardano subito

Complotto pure sull’aurora boreale

C’è chi pensa che siano i “poteri forti” a colorare il cielo dando vita a splendide aurore boreali, ma il Gruppo Astrofili Polesani è pronto a smentire ogni possibile bufala: il merito del fenomeno che ha tenuto con il naso all’insù molti polesani nei giorni scorsi è tutto dell’attività solare, molto intensa in questo periodo e che rimarrà tale anche nei mesi a venire, che sta raggiungendo il suo picco massimo, dando vita, talvolta, a ciò che in gergo tecnico viene definita tempesta solare.

“Tutto dipende - spiega Marco Barella, presidente del Gruppo Astrofili Polesani - dai meccanismi che regolano il funzionamento del sole e in particolare è proprio il suo campo magnetico che gioca un ruolo fondamentale sulla formazione delle macchie e delle aree attive. Quando avviene un brillamento, nella corona solare si libera una quantità notevole di energia che viene trasportata dal vento solare verso l’esterno e verso la magnetosfera terrestre che, come uno scudo, protegge dagli effetti dannosi di questo intenso flusso. Gli elettroni presenti in questo getto vengono catturati dal campo magnetico terrestre che li convoglia ai poli del pianeta ed entrando in atmosfera ionizzano l’ossigeno e l’azoto, i due gas più abbondanti, emettendo così le caratteristiche colorazioni”.

Luca Boaretto, vicepresidente del gruppo, aggiunge: “Quando il brillamento è particolarmente intenso, la visibilità del fenomeno arriva anche alle nostre latitudini. Venerdì 9 maggio è successo proprio questo: nei giorni precedenti si era formata un’area attiva molto estesa con al suo interno alcuni gruppi di macchie denominate Ar13664 e Ar13669, la cui complessità ha prodotto una serie di brillamenti intensi, i cui effetti hanno colpito la Terra, producendo le stupende aurore boreali che abbiamo visto. In Italia era da circa vent’anni che non accadeva”.

Barella, da oltre 42 anni, svolge un monitoraggio giornaliero dell’attività maculare, registrando ogni area attiva e il relativo numero di macchie per calcolarne l’attività. “Purtroppo - continua Barella - come spesso accade nel web, non mancano complotti e bufale in merito. Molte sono le notizie false, tanti i complottisti che credono che queste colorazioni siano ad opera di chissà chi. C’è chi addirittura ha fomentato il fatto che sia stato il progetto Haarp a causarle, non sapendo che tale progetto era stato chiuso nel 2013, poi riaperto nel 2015, ma solo per analizzare le ionizzazioni delle aurore boreali. Non fatevi ingannare: la scienza non è un’opinione o un pensiero soggettivo, ma un insieme di dati oggettivi con osservazioni e dati”. Conclude Boaretto: “L’unico effetto collaterale che può essere causato da una intensa aurora boreale potrebbe essere un black-out radio o elettrico, ma stiamo tranquilli che il campo magnetico terrestre, come sempre, ci proteggerà”.

Per ulteriori informazioni, l’osservatorio astronomico rimane aperto al pubblico tutti i venerdì sera dalle 21 in poi, ad entrata libera. O ancora, per chi fosse interessato, sono disponibili i seguenti canali: www.astrofilipolesani.it , il numero di cellulare 351 6819943 o la pagina Facebook del Gruppo Astrofili Polesani.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400