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Bombe e pestaggi contro gli stranieri: "i bravi ragazzi" del Delta

La Procura chiude le indagini, accusati vari giovani

"Bomba messa per uccidere", tre giovani a giudizio immediato

Bombe, in grado di fare male. Ma anche spedizioni punitive, con pestaggi e speronamenti. E' uno scenario agghiacciante, quello portato alla luce dall'indagine della Procura di Rovigo e dei Carabinieri, partendo dai due episodi maggiormente eclatanti, ossia le esplosioni a Borgo Fiorito, a Cavanella Po e al villaggio Tizé di Rosolina Mare. 

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A dare notizia di ulteriori sviluppi, la Procura di Rovigo. Il Procuratore della Repubblica di Rovigo - spiega la nota - comunica in considerazione della rilevanza pubblica della notizia anche in rapporto alla comunità territoriale e per una corretta informazione essendovi già state notizie di stampa in merito, che nel procedimento nei confronti di S.N. del 2000 residente a Porto Viro, M.T. del 2002 residente a Taglio di Po, T.C. del 2001 residente a Loreo – attualmente ancora in arresti domiciliari – per i delitti, in ipotesi accusatoria, di pericolo contro la pubblica incolumità mediante violenza e di detenzione e porto di ordigno esplosivo commessi in Adria-Cavanella Po il 31/3/23, in cui vi sono 12 persone offese, è stato emesso, a seguito di richiesta di giudizio immediato della Procura della Repubblica di Rovigo, dal Giudice per le indagini preliminari di Rovigo decreto di immediato avanti alla Corte d’Assise di Rovigo per la data del 15 luglio 2024".

Ma ci sono altri, importanti sviluppi. "La Procura della Repubblica di Rovigo comunica altresì che per l’altro procedimento, stralciato dal precedente per ragioni processuali stante la richiesta di giudizio immediato cautelare avanzata in ragione della pendenza della misura cautelare tuttora in corso, ha concluso le indagini preliminari con avviso di conclusione indagine dato a sei indagati – di cui tre sono i soggetti di cui sopra, S.N. del 2000 residente a Porto Viro, M.T. del 2002 residente a Taglio di Po, T.C. del 2001 residente a Loreo, e altre tre sono persone di nazionalità italiana, C.G. del 2002 residente ad Adria, M.F. del 2000 residente a Porto Viro, D.M.G. del 1989 residente ad Aci Catena (CT) - per i seguenti reati:

a carico di S.N. e T.C. per aver, al fine di incutere pubblico timore, detenuto e portato in luogo pubblico materiale esplodente che lanciavano in prossimità degli appartamenti del villaggio Tizè di Rosolina Mare, causando tre esplosioni, una in direzione degli appartamenti situati a sud est della struttura e i successivi in zona nord est, con l’aggravante di aver approfittato di circostante di tempo avendo agito verso le h. 4 di mattina, tali da ostacolare la pubblica e privata difesa;

a carico di M.T. il per aver detenuto presso l’abitazione armi clandestine, munizioni da guerra, nonché un’ arma comune ad impulsi elettrici;

a carico di T.C.perché dopo aver rotto con una tegola il finestrino di un furgone Ford Transit parcheggiato sulla pubblica via di proprietà di una società rappresentata da un soggetto di origini straniere, faceva esplodere all’interno un ordigno artigianale causando danneggiamento del mezzo con distruzione di parti dello stesso, nonché il delittodi detenzione e porto in luogo pubblico di un ordigno artigianale esplosivo, utilizzato per commettere il danneggiamento aggravato suddetto;

altresì a carico di T.C. il delitto in ipotesi accusatoria di lesioni aggravate da finalità di discriminazione razziale e ai danni di soggetto minore degli anni 18 in Adria l’11/8/23 perché, agendo in concorso con altre sei persone rimaste ignote, avvicinavano un minore di origini straniere (nato ad Adria nel 2009) che veniva offeso con epiteti a sfondo razzista, e dopo avergli dato una testata sul naso, continuava a colpirlo con schiaffi in viso, calci sulla schiena e pugni in faccia, cercando altresì di buttarlo nel canale limitrofo non riuscendoci solo grazie all’opposizione posta in essere dal minore che riusciva a divincolarsi e a darsi alla fuga, cagionando allo stesso sanguinamento dal naso e dalla bocca;

a carico di S.N. e M.F. del delitto di tentate lesioni aggravate da aver commesso il fatto in più persone riunite, con uso di arma impropria e con finalità di discriminazione raziale in Porto Viro la notte tra il 18 e 19 settembre 2023, perché in concorso tra loro compivano atti idonei diretti in modo non equivoco a cagionare lesioni a tre giovani di origini straniere (nato uno in Togo e due in Pakistan), avvicinandosi a bordo di una vettura ai tre giovani che stavano percorrendo in bicicletta la strada arginale tra Porto Viro e Cavanella e afferrando per il giubbotto uno dei tre giovani compiendo una manovra tale da farli cadere tutti e tre nella scarpata laterale, successivamente tornando indietro a forte velocità lanciando un tubo metallico che fortunatamente colpiva solo il telaio di una bicicletta di una delle vittime;

a carico di D.M.G. perché vendeva senza licenza a S.N. materiale pirotecnico di circa 9 kg spedendoglielo per posta all’indirizzo di residenza di S.N. in Porto Viro;

a carico di C.G. perché aiutava S.N. ad eludere le investigazioni dell’Autorità con più azioni ed in particolare dopo che quest’ultimo veniva contattato dai Carabinieri gli suggeriva una strategia difensiva da riferire ai militari, accompagnandolo sul luogo dell’evento per verificare la presenza di telecamere, telefonando inoltre ad un carabiniere per avere informazioni sul materiale probatorio in possesso dei Carabinieri".

"La Procura della Repubblica di Rovigo comunica altresì che per altro procedimento stralciato a carico di un carabiniere per il reato, in ipotesi accusatoria, di rivelazione di segreto d’ufficio è stata richiesta l’archiviazione in quanto il reato, per ragioni di tetto di pena e per altre ragioni investigative".

"Al pari nel medesimo procedimento è stata richiesta dalla Procura l’archiviazione per altro soggetto, residente in Provincia di Venezia, per il reato, in ipotesi accusatoria, di detenzione e porto di armi, perché la perquisizione effettuata presso la sua abitazione ha dato esito negativo e perché dall’analisi dei cellulari non sono emersi ulteriori elementi indiziari a suo carico".

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