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Governance, cuore dell’impresa

Carretta indica cinque “istruzioni per l’uso”; Il messaggio Mazzuccato: “Tecnica, metodo e cultura”

Governance, cuore dell’impresa

Carretta indica cinque “istruzioni per l’uso”; Il messaggio Mazzuccato: “Tecnica, metodo e cultura”

Quando si parla di economia, in modo particolare di sistema produttivo, l’attenzione è solitamente concentrata sull’attività delle imprese parlando di fatturato, dipendenti, export. Quasi mai, almeno molto raramente, si sente parlare di governance, ovvero della gestione dell’impresa, di chi ha le redini del comando chiamato a scelte decisive sul presente e futuro dell’impresa.

Così la scelta del Rotary club Porto Viro – Delta del Po di organizzare un convegno sul tema “Pmi e buona governance” appare prima di tutto come la volontà di rompere un tabù, perché nessuno ha osato mettere il naso dentro il cda di un’azienda.

Scelta coraggiosa che il presidente del sodalizio Stefano Mazzuccato motiva così: “Per il benessere delle comunità diventa vitale occuparsi delle Pmi partendo proprio dalla governance: in Italia la quasi totalità delle imprese sono micro, piccole o medie. Analisi empiriche e letteratura tematica – sottolinea Mazzuccato – hanno evidenziato come la qualità di un’istituzione dipenda dalla qualità delle sue persone partendo dalla governance che rappresenta l’essenza sistematica e organizzativa”. Attorno a queste tematiche si sono confrontati professionisti di altissima qualità ed esperienza, così pure altamente qualificata la platea del teatro Ferrini con la presenza dei rappresentanti degli ordini professionali direttamente interessati alla questione.

Il cuore dell’incontro è stata la relazione di Alessandro Carretta, economista, ordinario di economia degli intermediari finanziari all’Università Tor Vergata e presidente di Ned community, associazione di amministratori non esecutivi e indipendenti. Carretta ha riassunto la questione indicando cinque principi che lui ha chiamato istruzioni per l’uso: primo, avere un cda che funziona dove ognuno sia nelle effettive condizioni di intervenire senza soggezione o remora verso alcuna; seconda, ricercare e valorizzare la diversity per ridurre il più possibile il rischio del conformismo; terzo, porre attenzione ai rischi dotandosi di un robusto sistema di governo e controllo dei rischi anche solo emergenti; quarto, aprire l’impresa ad amministratori esterni, manager professionisti e indipendenti non coinvolti nelle passioni, tensioni e progettualità della vita quotidiana dell’azienda; quinto, garantire la continuità aziendale soprattutto nei passaggi generazionali.

Indicazioni pienamente condivise dagli altri relatori che hanno portato la loro esperienza nei diversi campi in cui operano: Riccardo Borgato presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Rovigo; Lorenzo Liviero, commercialista e presidente della Federazione del Nord Est delle Bcc – Gruppo cassa centrale, Carlo Bortolozzo, consigliere di amministrazione di Gradiente Sgr, fondo di private equity di Padova.

Conclusioni di Stefano Mazzuccato: “La buona governance è anche tecnica, metodo, cultura, professionalità, quindi può e deve essere appresa e diffusa”. Un chiaro messaggio per il sistema imprenditoriale polesano.

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