VOCE
veneto
18.05.2024 - 20:13
Sembra la classica storia da cartone animato: l'orso Yoghi che, ghiotto di miele, dà l'assalto all'alveare e ne fa una scorpacciata, rimediando in cambio qualche puntura di api.
Ma questa volta non siamo nel parco di Jellystone, bensì nella tranquilla Val di Zoldo, in provincia di Belluno. Nella notte tra mercoledì e giovedì, 15-16 maggio, un plantigrado ha fatto irruzione in un apiario a Fornesighe, distruggendo tutto ciò che trovava sul suo cammino e mangiando circa 80 chilogrammi di miele, favi e fogli di cera. Un danno ingente per l'apicoltore locale, aggravato ulteriormente dal maltempo che ha causato la perdita dei nuclei di api superstiti.
Non contento della sua prima incursione, l'orso è tornato a colpire nella notte tra venerdì e sabato, questa volta in località Solagnot. Anche qui, il plantigrado ha distrutto tre alveari per raggiungere il miele, portando via fogli di cera e buona parte delle api e dei favi, che integrano la parte proteica della sua alimentazione. Il bottino totale delle due scorribande supera abbondantemente i 100 chilogrammi di miele. La polizia provinciale ha confermato che si tratta dello stesso orso, grazie alle fototrappole installate per monitorare i movimenti della fauna selvatica.
Gli esperti faunistici della polizia provinciale rilevano che da tempo l'orso non si concentrava sugli apiari, come invece mostrano gli ultimi due episodi. Questo comportamento inusuale ha messo in allarme gli apicoltori della zona, che ora sono invitati a mettere in atto tutte le azioni di vigilanza e prevenzione possibili, come l'installazione di recinti elettrificati. Questi strumenti possono scoraggiare l'orso, che in questi casi è un animale in transito, probabilmente proveniente dal vicino Trentino o dalla Slovenia.
La polizia provinciale continua l'installazione di fototrappole per monitorare i movimenti e gli spostamenti dell'orso, collaborando attivamente al progetto Lince Italia. Questo progetto prevede la piazzatura sul territorio di strumenti per rilevare i passaggi della fauna selvatica, non solo dell'orso, ma anche del lupo e di altre specie. L'obiettivo è quello di avere un quadro chiaro della situazione e di intervenire tempestivamente per prevenire ulteriori danni agli apicoltori e garantire la sicurezza degli animali e delle persone.
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