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20.05.2024 - 19:56
Gli allagamenti che hanno colpito il Veneto il 16 e 17 maggio hanno lasciato un segno indelebile sul territorio e sull'economia agricola della regione. Le province di Vicenza, Padova, Venezia, Verona e in parte Rovigo sono state le più colpite, con il 15% della regione sommerso dalle acque. Secondo le stime preliminari della CIA Veneto, i danni ammontano a circa 50 milioni di euro, con il 30% delle semine di mais, soia, frumento e orticole andate perdute. Gianmichele Passarini, presidente di CIA Veneto, ha sottolineato l'urgenza di nuove semine, che comporteranno ulteriori costi per gli agricoltori e rese inferiori rispetto alle aspettative iniziali.
Passarini ha evidenziato la necessità di un "adattamento climatico" per far fronte a eventi estremi sempre più frequenti. Una delle soluzioni proposte è la realizzazione di nuovi invasi per trattenere l'acqua piovana durante i nubifragi e rilasciarla quando necessario. Attualmente, il Veneto riesce a conservare solo il 5% dell'acqua piovana, un dato che mette in luce la vulnerabilità del territorio. I consorzi di bonifica, in coordinamento con la regione, hanno predisposto un piano invasi che attende finanziamenti comunitari per essere avviato.
Oltre agli invasi, Passarini ha sottolineato l'importanza di contrastare la desertificazione e la risalita del cuneo salino, nonché di ricaricare la falda acquifera. Tuttavia, anche in questo caso, sono necessarie risorse specifiche. "Meglio prevenire, con adeguati interventi, piuttosto che procedere, poi, con la via dei ristori, peraltro maggiormente esosi," ha dichiarato Passarini. Tra le altre istanze, è fondamentale attivare i sopralluoghi di AVEPA per delimitare le aree danneggiate, come previsto dal decreto legislativo 102 del 2004.
Il settore agricolo veneto non è nuovo alle difficoltà. Gli agricoltori sono già alle prese con l'aumento delle spese fisse e redditi che non sono mai equi. Gli allagamenti di maggio rappresentano un'ulteriore batosta per un comparto che fatica a mantenere la propria sostenibilità economica. Le nuove semine, necessarie per recuperare parte delle perdite, comporteranno costi aggiuntivi e rese inferiori, aggravando ulteriormente la situazione.
Federico Frigato, rappresentante di una delle frazioni più colpite, ha sottolineato l'importanza di un dialogo diretto e costante con l'amministrazione comunale per affrontare le emergenze e pianificare interventi a lungo termine. "Siamo chiamati a farci trovare pronti in caso di eventi estremi," ha dichiarato Frigato, ribadendo la necessità di un approccio proattivo e coordinato.
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