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100 anni di mike bongiorno

Il pescatore Berto e don Licio polesani a tu per tu con Mike Bongiorno

Il bassopolesano alla Fiera dei sogni vinse una Jeep da donare a suor Cesarina. Il parroco di Frassinelle si impose a Flash e divenne amico di Venditti

Il pescatore Berto e don Licio polesani a tu per tu con Mike Bongiorno

Il bassopolesano alla Fiera dei sogni vinse una Jeep da donare a suor Cesarina Il parroco di Frassinelle si impose a Flash e divenne amico di Venditti

ROVIGO - Nato il 26 maggio 1924 a New York da genitori italo-americani, Michael Nicholas Salvatore Bongiorno è stato uno dei volti più iconici della televisione italiana. Domenica 26 maggio avrebbe compiuto 100 anni. Da tutti è ricordato come “Il Re del quiz”, così era soprannominato per aver condotto numerosi giochi a premi, tra cui Lascia o raddoppia? Rischiatutto, Scommettiamo? e Flash per la Rai, e Superflash, Pentatlon, Telemike, Bis, La ruota della fortuna e altri, per Mediaset. Ha lasciato un segno e forse anche un pezzo di cuore, nel nostro Polesine. Due sono le storie che lo legano al nostro territorio. In tanti ricordano don Licio Boldrin, storico parroco di Frassinelle Polesine che, nel 1981, partecipò al quiz tv “Flash”, condotto appunto da Mike, rispondendo a domande su Papa Albino Luciani, conosciuto dallo stesso don Licio ai tempi del suo patriarcato a Venezia e del quale diventò molto amico. In quella occasione, in più puntate, il parroco polesano riuscì a vincere 48 milioni di lire, una bella cifra per l’epoca se consideriamo che uno stipendio medio era di circa 700 mila lire. Con i soldi vinti don Licio sistemò alcune strutture della parrocchia, come fece poi con i soldi degli incassi di due concerti di Antonello Venditti, diventato amico del parroco proprio durante la trasmissione tv, che venne a cantare proprio a Frassinelle.

Un’altra bellissima storia che unisce il polesine a “mister Allegria”, è quella di Eugenio Boscolo, il poeta pescatore, conosciuto da tutti come “Berto Morosini”, che nel gennaio del 1966 inoltrò la domanda di partecipazione alla Fiera dei sogni, fu lo stesso Mike Bongiorno a farlo partecipare, facendogli saltare le prove di preselezione. Berto decise di partecipare a questa trasmissione a premi, chiedendo, in caso di vincita, una “Jeppa”, così lui chiamava la Jeep, per donarla a Suor Cesarina, la maestrina che insegnò i primi rudimenti, abusivamente, ad un gruppo di bambini che risiedevano a Batteria di Pila con le loro famiglie di poveri braccianti fino al 1956, anno in cui fu rimossa.

Dopo la sua rimozione, Suor Cesarina partì per l’Africa come missionaria ma, per raggiungere la missione doveva percorrere ogni giorno parecchi chilometri nella savana ed una jeep le sarebbe stata davvero utile. Berto, durante la trasmissione di Mike, dovette rispondere ad alcune domande, con grande fatica e tanta emozione, in qualche modo riuscì a rispondere alle prime due. Ma fu quando Mike fece trasmettere la canzone “Scanoboa” dedicata proprio a Cesarina, che Berto tornò a suo agio. Alla terza e ultima domanda: “Come si chiamano gli avannotti di anguilla?” rispose con termini dialettali e venne escluso dalla trasmissione. Ma qualcosa successe e la Rai ebbe un ripensamento e riammise Berto alla trasmissione motivando che “anche se il termine dato alla risposta non era scientifico, ma dialettale, risultava comunque esatto”. Fu così che il 7 aprile dello stesso anno Berto partecipò per la terza volta alla trasmissione, dove vinse la sospirata "Jeppa" per Suor Cesarina. Ma tra Berto e Mike nacque anche una bella amicizia tanto che qualche anno dopo Mike venne a trovare il vecchio pescatore, proprio a Porto Tolle.

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