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Ammazzano il lupo a fucilate

La denuncia: "In Lessinia ormai clima da Far West"

Lupo ucciso a fucilate in Lessinia: un caso di bracconaggio che scuote la comunità

Il ritrovamento di un lupo ucciso a fucilate nei primi giorni di aprile 2024, in località Fosse, nel Comune di Sant'Anna d'Alfaedo, ha sollevato un'ondata di indignazione e preoccupazione nella comunità locale e tra le associazioni ambientaliste. L'associazione "Io non ho paura del lupo" ha espresso parole dure nei confronti di questo atto di bracconaggio, chiedendo maggiore trasparenza dalle istituzioni e tolleranza zero verso i responsabili.

"Più trasparenza dalle istituzioni e tolleranza zero verso i criminali che compiono deliberati atti di bracconaggio. È ora che le autorità diano un segnale forte e mettano in campo tutte le energie necessarie per individuare e punire i responsabili di questo atto vigliacco", ha dichiarato l'associazione. La Lessinia, una regione montuosa del Veneto, è da tempo teatro di tensioni tra la popolazione locale e la fauna selvatica, in particolare i lupi. Scritte contro il lupo sui pannelli informativi, striscioni sui balconi delle case e voci di paese su episodi di bracconaggio sono diventati parte di un clima che l'associazione descrive come "da Far West".

L'associazione "Io non ho paura del lupo" è impegnata da anni nella promozione della coesistenza tra uomo e lupo, sottolineando l'importanza della prevenzione e della gestione sostenibile della specie. "Sappiamo bene che oggi la Lessinia è uno dei luoghi in Europa dove il conflitto tra uomo e lupo è sempre caldo, ma farsi giustizia da soli è soltanto un modo per peggiorare l’impatto sulle attività d’allevamento, come dimostrano alcuni studi", ha affermato l'associazione. Anche nell'ottica di un possibile declassamento della specie, la prevenzione resta la priorità per la gestione della fauna selvatica.

L'associazione ha lanciato un appello non solo alle autorità, ma anche ai sindaci della Lessinia, affinché esprimano la loro condanna rispetto a questo reato. "Ci appelliamo quindi non solo alle autorità, ma anche ai Sindaci della Lessinia, affinché esprimano la loro condanna rispetto ad un reato perpetrato sui loro territori e che non può passare nel silenzio delle istituzioni, non questa volta", ha dichiarato l'associazione.

L'associazione sta valutando di costituirsi parte civile e di intraprendere qualsiasi azione utile per contribuire all'individuazione dei responsabili. "Stiamo valutando di costituirci parte civile e di intraprendere qualsiasi azione utile per contribuire nell'individuazione dei responsabili. Questi episodi inoltre sono l’occasione per spingerci a rafforzare le attività informative sul territorio, così come una buona occasione per invitare le Autorità a rafforzare il presidio, incluso il sanzionamento per chi pratica l’abbandono delle carcasse di vitelli, un fenomeno purtroppo noto, che può portare a situazioni di conflitto e all’avvicinamento dei lupi alle aree abitate, dando vita a potenziali fenomeni di abituazione e di conflitto con l’uomo", ha concluso l'associazione.


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