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La malattia si porta via Leonardo, super cameriere

Era notissimo e amato, la comunità di Piombino Dese in lutto.

Addio a Leopoldo Peron: il cameriere che ha lasciato un segno indelebile nella comunità di Piombino Dese

La comunità di Piombino Dese è in lutto per la scomparsa di Leopoldo Peron, conosciuto affettuosamente come "Poldo". Leopoldo, cameriere di 54 anni, è deceduto venerdì scorso a causa di un tumore neuroendocrino. La sua morte ha lasciato un vuoto profondo non solo nella sua famiglia, ma anche tra amici, colleghi e clienti che lo hanno conosciuto e apprezzato per la sua dedizione e il suo spirito sempre positivo.

Leopoldo Peron viveva in via Marconi a Piombino Dese con la moglie Paola e i figli Elisa, Pierpaolo e Margherita. Era un uomo che amava profondamente il suo lavoro, come testimoniano le parole di Rinaldo Casarin, titolare della Baracca Storica Hostaria di Trebaseleghe, dove Leopoldo lavorava. "Era una persona speciale", ricorda Casarin, "sempre allegro e sereno, disponibile con chiunque. Non l’ho mai visto una volta arrabbiato, era innamorato del suo lavoro".

Leopoldo era noto per essere uno dei primi ad arrivare e l'ultimo ad andarsene, assicurandosi che tutto fosse pronto per il giorno successivo. La sua passione per il lavoro era evidente a tutti, e i colleghi lo ricordano come un professionista impeccabile, capace di svolgere ogni compito con autentica dedizione.

Il dolore per la perdita di Leopoldo non si limita alla sua famiglia e ai colleghi. Anche la comunità di Fossalta di Trebaseleghe, dove per sette anni aveva gestito un bar con la moglie Paola, è in lutto. Leopoldo ha lasciato un ricordo indelebile e molte amicizie nella piccola frazione. La sua mamma, Bruna Poletto, è un'altra figura amata nella comunità, ricordata come l'indimenticabile cuoca della scuola statale dell'infanzia di Ronchi di Piombino Dese.

Leopoldo si era ammalato nel novembre scorso, quando aveva iniziato a soffrire di forti dolori alla schiena che gli impedivano di camminare. Inizialmente, si pensava che il problema fosse di natura vertebrale, ma un intervento chirurgico non aveva risolto il quadro clinico. Nonostante le difficoltà, Leopoldo non ha mai perso la speranza di tornare a lavorare e ha continuato a guardare al futuro con ottimismo, anche quando è stato costretto a vivere in carrozzina. "Leopoldo non ha mai smesso di sorridere", racconta la moglie Paola, "anche quando era ricoverato in ospedale o costretto a vivere in carrozzina. La sua forza e il suo spirito positivo sono stati un esempio per tutti noi".

L'ultimo atto di Leopoldo Peron è stato un gesto di grande generosità: la donazione delle cornee. Grazie all'assenso dei familiari, Leopoldo ha potuto donare le sue cornee, un atto in cui credeva fermamente. Era favorevole alla donazione degli organi e sosteneva le attività di sensibilizzazione promosse dal gruppo Aido "Nicoletta Pedroni" nel suo paese.

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