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"Nessun bimbo dovrà più morire come Elettra"

Parla la mamma della piccola morta soffocata da un tappo

Tragedia al Lido di Venezia: la battaglia di una madre per un presidio sanitario adeguato

La tragedia che ha colpito la piccola Elettra, di appena 18 mesi, morta soffocata da un tappo sabato mattina al Lido di Venezia, ha scosso profondamente la comunità locale e sollevato importanti interrogativi sulla qualità e l'efficienza dei servizi sanitari sull'isola. Emili Massarotto, madre della bambina, ha promesso di impegnarsi affinché simili tragedie non si ripetano, sollevando una questione cruciale: perché il Lido di Venezia, con la sua popolazione e la presenza di numerosi bambini, non dispone di un presidio sanitario adeguato alle emergenze?


Emili Massarotto ha espresso il suo dolore e la sua frustrazione sui social media, sottolineando come la mancanza di infrastrutture sanitarie adeguate abbia contribuito alla morte della sua bambina. "Non è possibile che se una persona vive al Lido sia condannata a morire perché i medici dell'isola non hanno gli strumenti per poter intervenire", ha scritto Emili su Facebook.

La reazione della comunità del Lido non si è fatta attendere. Centinaia di messaggi di vicinanza e dolore sono stati espressi sui social media, con molti residenti che hanno condiviso la frustrazione di Emili. "Inaccettabile che al Lido, dov'è pieno di bambini, non ci sia un reparto serio di primo intervento. La bravura e la buona volontà dei pochi medici non basta, mancano le infrastrutture", ha scritto un residente. Altri hanno ricordato i tempi in cui il Lido, Pellestrina e Punta Sabbioni erano serviti da una pediatria fino al 2005, quando l'ospedale al Mare fu venduto alla Cassa depositi e prestiti.

La tragedia di Elettra ha anche sollevato una questione politica. Monica Sambo, segretaria del Partito Democratico, ha espresso la sua vicinanza alla famiglia e ha sottolineato la necessità di discutere l'appello lanciato dai genitori per un potenziamento dei servizi sanitari al Lido e a Venezia. "Questi sono giorni di lutto per la città, ma le istituzioni dovranno presto discutere dell’appello lanciato dai genitori, per un necessario potenziamento dei servizi sanitari al Lido e a Venezia", ha dichiarato Sambo.

Emili Massarotto non intende fermarsi. La sua battaglia non è solo per la memoria di Elettra, ma per tutti i residenti del Lido. "Questo è il punto su cui tutti noi dell'isola dobbiamo combattere, perché è successo a noi ma potrebbe succedere a chiunque", ha scritto. La sua determinazione è un faro di speranza per molti, un richiamo all'azione per migliorare le condizioni sanitarie sull'isola. "Fatevi un'altra domanda. Perché siamo noi a dover aspettare un elicottero che arriva da un altro ospedale e non ce n'è uno qui pronto al Lido a partire?", ha aggiunto Emili, sollevando un interrogativo che merita una risposta urgente.

Molti residenti del Lido ricordano con nostalgia i tempi in cui l'ospedale al Mare era operativo. Fino al 2005, la struttura serviva non solo il Lido, ma anche Pellestrina e Punta Sabbioni, fornendo un servizio essenziale alla comunità. La vendita dell'ospedale alla Cassa depositi e prestiti ha lasciato un vuoto che, come dimostra la tragedia di Elettra, non è stato adeguatamente colmato. La mancanza di un centro sanitario adeguato è una questione che non può più essere ignorata.


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