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Il noto chef trovato morto all'improvviso

In un albergo a Venezia. Il ricordo commosso della comunità

Addio allo Chef Michele Prevedello: Una Vita Dedicata alla Cucina e alla Comunità

La notizia della morte di Michele Prevedello, chef 45enne di Pieve del Grappa, ha scosso profondamente la comunità locale e il mondo della ristorazione. Il corpo senza vita di Prevedello è stato trovato mercoledì 5 giugno nella sua camera d'albergo a Venezia, dove stava lavorando come cuoco. La scoperta è avvenuta all'ora di pranzo, quando il personale dell'albergo, preoccupato per la sua assenza, ha deciso di controllare la sua stanza.

Le cause del decesso non sono ancora chiare e sarà l'autopsia a fare luce su quanto accaduto. Le prime ipotesi parlano di un malore improvviso, forse un attacco cardiaco, che ha stroncato la vita di Michele Prevedello. La notizia è stata un duro colpo per la famiglia, composta dalla madre Maddalena, rimasta vedova quattro anni fa, e dai fratelli Dario e Sara.

Michele Prevedello non era solo uno chef di talento, ma anche una persona molto amata nella sua comunità. Diplomato all'istituto alberghiero "Giuseppe Maffioli" di Montebelluna, aveva costruito una carriera brillante che lo aveva portato a lavorare in Italia e all'estero. Tra le sue esperienze più significative, spicca il ruolo di Executive Chef al Park Hyatt di Hyderabad, in India, e la partecipazione alle Olimpiadi dei Giovani Chef nel 2017, dove aveva rappresentato l'Italia. Davide Michelon, vicesindaco di Pieve del Grappa e grande amico di Michele, ha ricordato con commozione le qualità umane dello chef: "Era senza dubbio uno dei migliori nel suo campo, ma la dote per la quale era veramente amato da tutti era l'umiltà. Era quello che si definisce un "gigante buono", dotato di una grande fisicità ma anche di modi molto gentili ed educati".

Nella frazione di Fietta, Michele Prevedello era molto più di un semplice cuoco. Era un pilastro della comunità, sempre pronto a dare una mano nelle manifestazioni locali, soprattutto con il gruppo Alpini di Pieve. La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile non solo tra i familiari e gli amici, ma anche tra tutti coloro che avevano avuto il privilegio di conoscerlo e apprezzarne le qualità umane e professionali.


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