VOCE
ELEZIONI EUROPEE
10.06.2024 - 00:02
Meloni verso un risultato superiore alle politiche, Lega e FI vicine. Affluenza in calo
È fuga dalle urne in Italia e comunque finirà il primo partito sarà quello del non voto. Nel 2019 l'affluenza alle europee era stata del 54%, appena sopra la media continentale del 50,6%. Ieri l'affluenza alle ore 19 si fermava al 40,86% con il rischio concreto di non raggiungere la soglia psicologica del 50%. Un contraccolpo per tutti i partiti che avevano scommesso sulle elezioni del cambiamento.
In attesa dei risultati definitivi dopo la lunga notte dello spoglio, gli exit poll diffusi dopo le 23 hanno sostanzialmente confermato le attese della vigilia.
A urne chiuse, il primo exit poll di Opinio Rai dà Fratelli d'Italia avanti rispetto agli altri partiti. Fdi è tra il 26 e il 30%, il Pd tra il 21 e il 25%, Movimento 5 Stelle tra il 10 e il 14%, Forza Italia tra l'18,5-10%, Lega tra l'8 e il 10%, Alleanza Verdi Sinistra tra il 5 e il 7%. Simili i dati del primo instant poll di Swg per La7 che vede Fratelli d'Italia primo partito con una forchetta tra il 27 e il 31%, davanti al Pd tra il 21,5 e il 25,5%. Il Movimento 5 Stelle è terzo partito con una forchetta tra il 10 e il 14%. Forza Italia e Lega risultano invece appaiati tra il 7,5 e il 9,5%. L’urlo “evviva” seguito da un fragoroso applauso è stata la prima reazione dei dirigenti di Fratelli d’Italia che hanno salutato con soddisfazione i primi exit poll. Il partito di Giorgia Meloni sembra avviato a migliorare il 26% ottenuto alle politiche del 2022.
Allargando lo sguardo a tutto il Vecchio Continente, a emergere è quasi ovunque l’avanzata dei movimenti di destra, anche estrema, e nazionalisti.
Terremoto politico in Francia dove secondo le prime stime il Rassemblement national di Marine Le Pen è in testa, con il candidato Jordan Bardella attorno al 32%. Il partito di Emmanuel Macron, Renaissance, con la capolista Valérie Hayer, si attesta al secondo posto con il 15,4%. “Non è un buon risultato per i partiti che difendono l’Europa, fra cui quello della maggioranza presidenziale”, ha detto Macron parlando ai francesi e annunciando lo scioglimento del Parlamento e la convocazione delle elezioni legislative per 30 giugno e 7 luglio prossimi.
In Germania, secondo gli exit poll, i popolari della Cdu/Csu sono primo partito al 30%, gli estremisti di destra di AfD al 16% superano i socialisti della Spd (14%). In difficoltà il premier socialdemocratico Olaf Scholz che secondo il segretario generale della Cdu, Carsten Linnemann, Scholz dovrebbe sottoporsi a un voto di fiducia in parlamento. Kevin Kühnert, segretario generale dei socialdemocratici (Spd), ha detto che “questa è una dura sconfitta per noi oggi”.
In Spagna, per gli exit poll Partito Popolare in testa con il 32,4%, buona tenuta del Psoe di Pedro Sanchez al 30,2%, Vox arriva al 10,4% mentre il raggrupamento di ultradestra “Se acabò la fiesta” potrebbe entrare all’Eurocamera, con il 3,9% dei voti. In Austria è in vantaggio con il 27% dei voti il Fpö, di estrema destra, nazionalista e conservatore. Secondo le proiezioni comunque la “maggioranza Ursula” al Parlamento Ue (Ppe, S&D e liberali) potrebbe reggere, ottenendo 398 seggi. Il Partito popolare europeo si conferma prima forza e otterrebbe 181 seggi (25,14%), i socialisti di S&D guadagnerebbero 135 seggi (18,75%), i liberali di Renew Europe si confermerebbero terzo gruppo con 82 seggi (11,39%). Insieme, dunque, con 398 seggi, avrebbero la maggioranza per replicare l'alleanza del 2019 ed esprimere il/la presidente della Commissione europea.
Alla destra dei conservatori di Ecr, dove siede Fratelli d'Italia, andrebbero 71 seggi (9,86%); a ID, Identità e Democrazia, di cui fa parte la Lega, 62 (8,61%), ai Verdi/ALE 53 seggi (7,36%), a La Sinistra 34 seggi (4,72%). "Oggi è un buon giorno per il Ppe. Abbiamo vinto le elezioni europee, amici miei. Siamo il partito più forte, siamo l'àncora di stabilità. Insieme ad altri costruiremo un bastione contro gli estremismi di sinistra e di destra. Li fermeremo!", ha dichiarato Ursula von der Leyen, candidata del Ppe per il bis alla presidenza della Commissione europea.
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