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La ciclabile della discordia: “Aiuta la sicurezza”

Il Comune: "Non si tratta di una pista ciclabile, ma di un invito alla prudenza per le auto". La Fiab è d’accordo

La ciclabile della discordia: “Aiuta la sicurezza”

Non si tratta di una pista ciclabile, ma di un invito alla prudenza per le auto. La Fiab è d’accordo

ROVIGO - Non una pista ciclabile ma una corsia. Mentre impazza il dibattito sulla possibile pericolosità della nuova segnaletica orizzontale disegnata sul tratto iniziale di viale Porta Po fresco di asfaltatura e sulla rampa del ponte del Bassanello, anche questo da poco ristrutturato, un chiarimento sullo spazio riservato ai ciclisti lungo la strada citata arriva da palazzo Nodari.

E’ in particolare il settore lavori pubblici, e non la polizia locale, responsabile della segnaletica, come logica farebbe supporre, a dare delle spiegazioni sulle nuove corsie per le due ruote comparse a terra e ritenute pericolose. Perché la nuova segnaletica orizzontale individua una corsia per sole biciclette al centro tra due corsie riservate alle auto.

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In pratica, subito dopo l’imbocco di viale Porta Po, uscendo dal Corso, la strada, in direzione sud, si divide in tre. A destra, la corsia per le auto che intendono svoltare, una volta giunte al semaforo del ponte, verso la circonvallazione Ovest, a sinistra la corsia per le auto intenzionate ad andare dritte verso viale Porta Po e la zona industriale e commerciale a sud della città. E in mezzo, appunto, una corsia riservata alle sole bici che, nei momenti di traffico più intenso, si troveranno a percorrere quel tratto di strada in mezzo a due file parallele di auto, senza nessuna protezione se non una linea bianca disegnata a terra.

E proprio su questo, gli addetti ai lavori del settore Opere pubbliche spiegano che “pista ciclabile” e “corsia ciclabile” non sono la stessa cosa. Anzi. Una pista ciclabile, nello specifico tratto in questione, non è realizzabile: non ci sono le giuste distanze e metrature tali da consentire la coesistenza nello stesso spazio della carreggiata destinata al transito dei veicoli con una pista ciclabile ben delimitata e messa in sicurezza attraverso cordoli, paletti o altri dispositivi di separazione” degli spazi.

Quello che è stato possibile realizzare è una corsia ciclabile che ha avuto una recente definizione attraverso le norme nazionali e della quale si spiega che “può essere impegnata, per brevi tratti, da altri veicoli se le dimensioni della carreggiata non ne consentono l'uso esclusivo alle bici; in tal caso essa è parte della corsia veicolare e deve essere delimitata da strisce bianche discontinue”. Inoltre, deve essere “contraddistinta dal simbolo del velocipede”. Nulla di diverso, insomma, da quanto realizzato su viale Porta Po dove, infatti, come già ha chiarito la Fiab di Rovigo, i ciclisti effettuano già il transito al centro della carreggiata per proseguire dritto lungo viale Porta Po.

“Ieri, esattamente su quel pezzo di strada - scrive la Fiab - le bici facevano esattamente quel percorso per andare dritte. Oggi è esplicitato con un po’ di vernice. E improvvisamente gli automobilisti si accorgono che sulla strada non sono soli e gridano allo scandalo”.

Nessuno scandalo, in realtà, ma solo qualche perplessità legata a questioni di sicurezza chiarita dai lavori pubblici: la corsia serve soprattutto come alert agli automobilisti per avere presente che sul quel tratto, al centro della carreggiata, potrebbero incontrare delle biciclette intente a proseguire dritte, dunque è bene usare prudenza visto che, passando da quelle parti, di due ruote se ne incontrano tante e a tutte le ore.

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Commenti all'articolo

  • diduve

    12 Giugno 2024 - 09:34

    Ho salvato l'articolo e aspetto il primo morto... poi lo ripubblico sui social...

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