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CASE POPOLARI

Mancano gli alloggi popolari? "Spetta al Comune”

Il caso dell'ultimo sfratto a una famiglia con un bimbo di 9 mesi fa discutere

Rette Ater choc, “siamo disperati”

La sede Ater di Rovigo

Dopo lo sfratto di viale Trieste a una famiglia con un bimbo di 9 mesi e il dito puntato di Diego Foresti sull’emergenza abitativa in città, chiamando in causa anche l’Ater, è la stessa Azienda territoriale per l’edilizia residenziale di Rovigo a precisare un aspetto importante.

Come rimarca il direttore Adriano Ferraro, “Ater Rovigo assegna le abitazioni a seguito di graduatoria approvata dal Comune per nome e conto del Comune stesso: la non approvazione della graduatoria comporta l’impossibilità da parte di Ater di assegnare gli alloggi e nel contempo un danno per l’azienda che li deve tenere fermi.

Ater è un ente pubblico economico che ha una propria personalità giuridica, autonoma dal punto di vista organizzativo, patrimoniale e contabile e con competenza a livello provinciale. L’azienda è impegnata in una forte attività di manutenzione con fondi propri o contributi su circa 480 alloggi dei circa 700 indisponibili per varie motivazioni. Per quanto attiene la politica di riduzione degli alloggi, il patrimonio in parte non è funzionale all’attività dell’azienda e quindi deve essere dismesso per generare la possibilità di manutenzione e creazione di alloggi, come previsto dallo statuto aziendale”.

Per quanto riguarda l’alloggio oggetto dello sfratto di mercoledì mattina, il legale del proprietario, l’avvocato Galliano Monterosso sottolinea che “non si è trattato di una cosa improvvisa, ma di una vicenda che si trascina da tempo. L’inquilino, che ha un’occupazione, sa da quasi un anno che deve lasciare la casa e c’erano già stati tre o quattro rinvii decisi con l’ufficiale giudiziario. Sono mesi e mesi che non paga l’affitto, né le spese condominiali e quindi deve al proprietario una somma che ormai si aggira sugli 8-9mila euro. Oltre a questo, ha dovuto sostenere le spese legali per veder riconosciuto un proprio diritto”. Del resto, lo stesso Foresti aveva già precisato tempo fa come “la nostra non è una protesta contro i proprietari, ma per evidenziare l’assenza di condizioni che permettono di garantire il diritto alla casa”.

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