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Veneto

Sepolto dal fango durante lo scavo archeologico: salvato per miracolo

Operazione di soccorso straordinaria a Venezia: un operaio ha rischiato la vita.

Finisce nel canale mentre guarda lo smartphone

L'operazione di salvataggio dell'operaio travolto dal fango.

Lunedì 17 giugno, una mattina che sembrava come tante altre, si è trasformata in un incubo per un operaio di circa 55 anni, rimasto sepolto dai fanghi di scavo durante un'operazione archeologica. L'incidente, avvenuto tra Punta San Giuliano e l'Isola di San Secondo a Mestre, ha richiesto l'intervento massiccio di vigili del fuoco, sommozzatori, operatori sanitari del 118, tecnici dello Spisal e agenti della polizia locale. 

L'incidente si è verificato in un tratto a margine del canale omonimo all'Isola di San Secondo, dove sono in corso delle operazioni archeologiche. Una chiatta munita di gru escavatrice segna l'inizio di un isolotto di detriti e fango, al centro del quale gli operai specializzati - tutti formati per lavorare in immersione - stanno recuperando da settimane diversi reperti, soprattutto palle di cannone. Tuttavia, lunedì mattina qualcosa è andato storto: uno dei lavoratori, impegnato in un’estrazione in superficie, è scivolato nello scavo ed è finito quasi completamente sepolto dal fango, pesante e denso come cemento liquido.

La ditta ha subito chiamato i soccorsi, che sono arrivati in forze da Venezia e da Mestre. Tre barche dei vigili del fuoco, compresa quella del nucleo subacquei, l’idroambulanza e l’elicottero dei pompieri, più le barche di Spisal e polizia locale e i mezzi a terra, che fornivano supporto da San Giuliano, si sono affrettati sul luogo dell'incidente. Solo tra i sommozzatori del 115 si sono calati nel fango dieci operatori, che hanno agito di concerto con i sanitari del Suem. L'uomo, sempre rimasto cosciente ma lamentando forti dolori al costato, è stato portato a terra e poi all'ospedale dell'Angelo, non in pericolo di vita.


“L’intervento tempestivo e puntuale dei nostri soccorritori ha permesso che oggi si evitasse piangere un altro morto sul lavoro. Per questo voglio pubblicamente ringraziare la squadra dei Vigili del Fuoco, dei sommozzatori, dei soccorritori del SUEM 118 e dell’idroambulanza dell’Ulss 3 Veneziana che hanno prima estratto e poi messo in salvo un uomo che stava lavorando di fronte alla laguna veneziana, impegnato in uno scavo in area archeologica - ha dichiarato il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia -. Rimane la piaga degli incidenti sul lavoro – conclude – un problema serio sul quale la Regione del Veneto continua a lavorare in ottica preventiva ma che necessita di uno sforzo e di un’ampia riflessione a tutti i livelli”.   

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