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"Dopo il granchio blu, la mucillagine: siamo rovinati"

Il grido di allarme

"Dopo il granchio blu, la mucillagine: siamo rovinati"

"L’accumulo e l’intensificarsi delle piogge, l’uscita di bombe d’acqua dolce dai fiumi, la temperatura dell’acqua che di anno in anno sale e i primi caldi della stagione estiva 2024 stanno avendo effetti devastanti sul mare e all’interno delle lagune. Un po' ovunque sulla costa si registrano forti presenze di alghe che inevitabilmente si impigliano nelle reti da pesca".

A lanciare l'allarme per una nuova "invasione" dopo quella del granchio blu, è Giovanni Franzoso, presidente della Cooperativa Pescatori di Pila.

"Questa situazione - dice ancora - di costante allarme ci sta mettendo a dura prova e colpisce tutti i segmenti del nostro settore, siano essi di pesca che di acquacoltura e tutto si abbatte ed ha ricadute distruttive sulle imprese, sui mercati ittici, sulle cooperative e su tutto l’indotto. Siamo seriamente preoccupati del presente e disperati se pensiamo al futuro".

"Purtroppo poi si rincorrono le emergenze, ricordiamoci che un anno fa, proprio di questi tempi, scoppiava l’allarme granchio blu. Granchio che continua ad essere presente in migliaia di esemplari nelle nostre lagune. Basti pensare che in soli quindici giorni, da metà maggio ai primi di giugno, si sono catturati ed inviati allo smaltimento oltre 103.600 kg di granchio".

"Fortunatamente grazie alla Regione (anche se per poco) siamo riusciti a contenere le spese con risorse pubbliche destinate a spese di cattura e smaltimento ma ricordiamoci che questa attività di cattura e smaltimento è iniziata lo scorso anno e non avrà fine in tempi brevi e questo peserà con ingenti costi a carico del consorzio ed dei mercati ittici".

"Continuiamo a denunciare l’assenza di una regia nazionale (commissario) ma per quanto ci riguarda (vedi ora la mucillagine) il nostro grido di allarme e di aiuto non può rivolgersi al solo ministero dell’agricoltura, della sovranità e delle foreste. Ora più che mai diventano tutti casi che devono necessariamente coinvolgere anche il ministero dell’ambente ed il ministero del mare".

"Riteniamo - prosegue il presidente - che tutto quello che sta accadendo in natura e sul settore non possa continuare nella cecità assoluta degli altri ministeri e denunciamo per l’ennesima volta la mancanza di prevenzione. Continuiamo a ribadire che servono strumenti e enti che siano in grado di prevenire e magari proporre soluzioni. Ma servono anche importanti risorse economiche messe a sistema con una regia unica e non disperderli a destra e a manca come sta accadendo ora con centinaia di ricerche che si interessano del granchio blu, ma che alla fine non danno nessuna risposta concreta al settore e cominciamo a dubitare che siano anche di poco aiuto".

"Tra l’altro e ci rivolgiamo anche alle associazioni di categoria, serve ed è indispensabile avere l’apporto di tutti ma fondamentale è ascoltare il pescatore l’allevatore e le loro organizzazioni di produttori. Solo così facendo fronte comune forse potremmo salvarci".                                   

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