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“San Siro, un’emozione unica”

Namida è stata premiata dal primo cittadino Valeria Mantovan: “Motivo di orgoglio per la città”

“San Siro, un’emozione unica”

Namida è stata premiata dal primo cittadino Valeria Mantovan: “Motivo di orgoglio per la città”

Vasco Rossi apre San Siro con una giovane promessa del punk rock. Stiamo parlando di Namida (Claudia Pregnolato) di Porto Viro che ha aperto il concerto di Vasco Rossi, lo scorso venerdì 7 giugno, nella prima delle sue sette date soldout a San Siro. Per questo motivo Namida ha ricevuto un importante riconoscimento dalle mani del sindaco di Porto Viro Valeria Mantovan.

Come sei arrivata a San Siro e come hai conosciuto Vasco Rossi?
“Siamo stati a un concorso chiamato ‘Zocca Festival’. Il concorso selezionava 11 vincitori per aprire rispettivamente le 11 date del tour di Vasco Rossi di quest’anno. Io sono arrivata prima e ho aperto la prima data il 7 giugno a San Siro, inaugurando la stagione di concerti. C'erano 518 partecipanti e 17 finalisti, è stata per me una grande soddisfazione”.

Chi è Vasco Rossi per te e cosa rappresenta?
“Lo conosco fin da quando sono nata, le sue canzoni mi hanno accompagnato per tutta la vita. Per me è un esempio e un’ispirazione. Ha iniziato come sto cercando di fare io, partendo da un contesto non privilegiato e riuscendo a emergere. Mi ha dato speranza di poter credere in un sogno anche quando i mezzi intorno a me sono limitati”.

La tua famiglia ti ha supportato nel tuo percorso musicale?
“Sì mi hanno sempre supportato, anche se con un po’ di timore. Hanno sempre pensato che dovessi investire il mio tempo in cose concrete, ma io sono molto testarda e sto cercando di farli ricredere”.

Hai ispirazioni pop-punk anni 2000 come Green Day e Avril Lavigne. Come concili questo stile con Vasco Rossi, un rocker degli anni '60-'80?
“L'unione sta nel fare musica in italiano. Essendo cantautrice, mi sono ispirata a Vasco Rossi e ad altri cantautori italiani. Le mie sonorità sono più pop punk, un po’ più energiche, mentre Vasco è più melodico. Tuttavia, il punk deriva dal rock, quindi c'è un feeling naturale”.

L'anno scorso hai aperto il concerto di Tananai al Sequoia Music Park, quest’anno Vasco a San Siro, come hai vissuto questa esperienza davanti a 60-70mila persone?
“Mi reputo, e me lo dicono anche gli altri, un animale da palcoscenico e l’esperienza mi ha aiutato molto. Quei cinque minuti prima di salire sul palco sono un delirio, ma una volta lì sopra, sia che il palco sia piccolo o grande, per me è uguale. L'importante è avere persone davanti e fare festa insieme”.

Hai presentato quattro brani: ‘Paranoia-Park’ ‘Cristalli’, ‘Figli dei fuori’ e ‘Ti faccio un tutorial’. Sono tutti tuoi?
“Sì, sia i testi che la musica sono miei”.

Hai partecipato anche al Festival di Castrocaro. Quanto sono importanti i festival per un artista emergente?
“L’unico festival veramente importante ora è Sanremo, anche se è difficilissimo da raggiungere. Tuttavia, i festival sono fondamentali per imparare, soprattutto quelli televisivi che ti aiutano a capire le dinamiche del settore. Se sei all'inizio, il mio consiglio è di fare qualsiasi cosa ti capiti sotto, poi inizi a scegliere cosa vuoi fare”.

Hai pronto un album. Quando lo presenterai?
“In teoria a settembre, a meno di impedimenti”.

Come ti chiamano in famiglia e tra gli amici, Namida o Claudia?
“In famiglia Claudia, tra gli amici alcuni Namida, altri Nami. Dipende dal livello di confidenza”.

Cosa significa Namida?
“Namida significa ‘lacrima’ in giapponese”.

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