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Cavarzere

Protezione civile, 20 anni in un libro

Il sindaco Munari: “I giovani prendano esempio dai volontari e ci sia un ricambio generazionale”

Protezione civile, 20 anni in un libro

Venti anni, tanti ne sono passati da quel lontano 2004 quando un gruppo di cavarzerani decise di fondare il gruppo locale di Protezione civile. Poi il consiglio comunale, all'unanimità, diede il via libera a questa esperienza felice. Ieri, domenica 23 giugno, la celebrazione di questa ricorrenza, in una giornata iniziata con la messa celebrata nel duomo di San Mauro e proseguita in teatro “Tullio Serafin”, dove è stato presentato un libro fotografico sui 20 anni di impegno degli “angeli in giallo”.

A presentare il libro Enzo Salmaso, in qualità di direttore artistico del teatro “Serafin”, accanto a lui Frediana Fecchio, tra le fondatrici del gruppo di Protezione civile cavarzerano e per anni coordinatore locale, ruolo oggi ricoperto da Lino Tordin. Poi il sindaco Pierfrancesco Munari, il prefetto di Venezia Darco Pellos, il vescovo di Chioggia monsignor Giampaolo Dianin. E ancora il dirigente della Città metropolitana di Venezia Massimo Gattolin, Marco Dolfin in rappresentanza del consiglio regionale della Regione del Veneto, il sindaco di Cona Alessandro Aggio, i comandanti dei Carabinieri e della Polizia locale, dei vigili del Fuoco, la Protezione civile di Chioggia e Cona, le associazioni d’arma, l’istituto comprensivo di cavarzere con la dirigente Ilaria Finotti, l’Avis di Cavarzere con il presidente Pako Massaro, la Croce Rossa, la Pro loco di Cavarzere con la sua presidente Lina Figoni, l’assessore alla protezione civile Grandi Marco, gli ex sindaci di queste due decadi oltre ai consiglieri comunali e a tanti cittadini.

E’ una giornata di festa per la Protezione civile, per quei volontari che come abbiamo detto più e più volte sono degli ‘angeli’ che chiamiamo nel momento della necessità - le parole del sindaco Munari - io stesso, il giorno dopo che sono stato proclamato sindaco di Cavarzere, mi sono trovato davanti alla più grande precipitazione da quando l’Arpav registra, appunto, le precipitazioni e la prima cosa che ho fatto è stata chiamare la Protezione civile. Ci siamo coordinati per capire quello che potevamo mettere in campo per la nostra città e il primo insegnamento che ho avuto quella sera dall’allora coordinatore è che bisogna farsi vedere in divisa perché solo in quel momento la gente si sente sicura. E così è stato”.

Munari ha poi ricordato la consegna del premio San Marco alla Protezione civile di Cavarzere il 25 aprile del 2022 “un momento che è stato molto emozionante per me ma credo per tutto il gruppo”. “Mi auguro che ci possa essere il cosiddetto cambio generazionale e che i giovani d’oggi possano vedere nei volontari della Protezione civile dei maestri, delle icone e delle figure da imitare - ha concluso Munari - e che possano iniziare questo percorso”.

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