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ROVIGO

Cadono tutte le accuse: assolta

"Il fatto non sussiste": la decisione del giudice sul caso di Nicoletta Carnevale

Nicoletta Carnevale direttore di Special Olimpics

Una assoluzione piena, ottenuta oggi, martedì 9 luglio, al Tribunale di Rovigo. Che va a fare compagnia ad un'altra, di qualche settimana precedente. Nicoletta Carnevale, quindi, all'epoca dei fatti rappresentante dell'associazione "Uguali Diversamente", specializzata nell'organizzare attività per ragazzi diversamente abili, esce senza alcuna conseguenza, ma, anzi, "libera" da tutte le accuse ipotizzate, da una vicenda che aveva destato molto scalpore in città. Proprio alla luce della notorietà dell'associazione, della quale ora Carnevale non fa più parte - si è dimessa nel 2019 - e dell'importanza della sua attività.

L'ipotesi di reato per la quale si procedeva era quella di abuso di mezzi di correzione, per episodi che, secondo una ricostruzione che non ha poi retto il vaglio del dibattimento, si sarebbero verificati tra 2017 e inizio 2019. Erano contestate anche le aggravanti riferite al fatto che le vittime fossero non solo minori, ma anche ragazzi diversamente abili, così da potere configurare la "minorata difesa".

A Carnevale veniva contestato il fatto che, in alcune occasioni, dei minori fossero stati chiusi in una "stanza buia", due volte in particolare per essersi fatti la pipì addosso; inoltre, sempre da capo di imputazione, le veniva contestato, in una occasione, il fatto che una minore, con sindrome di down, nel momento in cui si erano manifestate le mestruazioni si fosse vista avvolgere la zona pubica con cellophane.

E' stato un processo molto lungo, con numerose testimonianze di persone che, all'epoca dei fatti o tutt'ora, prestavano o prestano servizio all'associazione. Si è spesso parlato anche delle tecniche e metodologie educative e relazionali da impiegare per gestire, in momenti di difficoltà, i ragazzi. Carnevale, assistita dall'avvocato Marco Petternella di Rovigo, da parte sua ha sempre respinto gli addebiti. Spiegando, in determinate circostanze, come gli interventi posti in essere non avessero alcun intento punitivo o afflittivo.

Dopo la discussione, come detto, è arrivata una sentenza di assoluzione piena.

Dopo la sentenza, Carnevale ha ritenuto di rilasciare un breve commento. "Oggi mi è tornata la felicità che avevo perso cinque anni fa, oggi posso dire che credo nella giustizia, non ce l'ho con le famiglie a cui continuerò a volere bene nonostante mi abbiano fatto tanto male, continuerò a credere che alla fine il bene prevale sempre. Porterò nel cuore il mio avvocato Marco Petternella, mentre alla fine del processo seduto al bar con le spalle curve mi mostrava un grandissimo sorriso, porterò nel cuore anche Claudio Cesaro, consulente tecnico, un grandissimo professionista che mi ha ascoltata e ha creduto in me fin da subito. Continuerò a cercare la mia felicità e ad aiutare le persone perché questa è la mia vocazione".

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