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Gettata nel Tartaro dopo la morte: il giallo di Erika

Indagini in corso per svelare la verità sulla sua morte

Il Giallo di Vigasio: La Tragica Fine di Erika Boldi e il Mistero del Fiume Tartaro

La tranquilla cittadina di Vigasio è stata scossa da un evento tragico e misterioso: il ritrovamento del corpo senza vita di Erika Boldi, una giovane di 26 anni, nelle griglie di una chiusa del fiume Tartaro. Domenica mattina, un addetto alla manutenzione del fiume ha fatto la macabra scoperta mentre apriva la chiusa per abbassare il livello dell'acqua. Il corpo di Erika, nudo e senza segni evidenti di annegamento, ha sollevato immediatamente sospetti e interrogativi.

L'ultima immagine di Erika viva risale a sabato notte, in un locale di Villafranca, dove è stata vista bere dei drink in compagnia di altre persone. Poco dopo, si è allontanata con alcuni avventori, per poi sparire nel nulla. La madre di Erika, disperata, ha raccontato di aver trascorso la mattina di venerdì con la figlia, cercando di convincerla a entrare in una comunità di recupero per tossicodipendenti. Erika, infatti, lottava da anni contro la dipendenza da eroina e crack.

Erika aveva un passato difficile, segnato dalla tossicodipendenza e da frequenti allontanamenti da casa. I suoi familiari avevano tentato più volte di farla accogliere in comunità come San Patrignano e il Sert, ma senza successo. Venerdì, Erika aveva detto ai suoi familiari che sarebbe andata a Mantova da un'amica. Tuttavia, sabato pomeriggio, l'amica ha contattato insistentemente la sorella di Erika, preoccupata perché non riusciva a trovarla dopo una lite.

Le indagini sono state affidate ai carabinieri della Sezione investigativo scientifica, coordinati dal tenente colonnello Stefano Mazzanti. Fin da domenica, i carabinieri hanno iniziato a raccogliere testimonianze da conoscenti, familiari e gestori del locale dove Erika è stata vista l'ultima volta. Il medico legale ha sollevato dubbi sulla causa della morte: quando il cadavere è stato mosso, non è uscita acqua dalla bocca, suggerendo che Erika potrebbe essere stata già morta quando è stata gettata nel fiume.

La madre di Erika, insieme alla sorella, è determinata a scoprire la verità sulla morte della giovane. Hanno incaricato l'avvocato Marco Pezzotti di nominare un perito di parte per assistere all'autopsia, che si terrà oggi alle 15. La madre ha espresso il suo dolore e la sua frustrazione: "So bene che Erika era una ragazza problematica. Ma non è di questo che voglio parlare. A me interessa capire come è morta mia figlia."

Le ipotesi sulla morte di Erika sono molteplici. Una delle più accreditate è che la giovane possa aver avuto un'overdose e che la persona con cui si trovava abbia deciso di abbandonarla nel fiume per evitare guai con la legge. La madre teme che Erika sia salita in auto con qualcuno che le ha ceduto della droga e che, di fronte a un'overdose, quella persona abbia preferito disfarsi del corpo piuttosto che chiamare i soccorsi.


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