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Colpo di scena, nella morte di Erika

E' possibile, contrariamente a quanto si pensava, che sia annegata nel canale in cui è stata trovata

Il mistero di Erica Boldi: un caso che scuote Verona e Mantova

Il caso di Erika Boldi, una giovane di 26 anni trovata morta nel fiume Tartaro a Vigasio, ha scosso profondamente la comunità del Mantovano e del Villafranchese. La sua tragica fine ha sollevato numerosi interrogativi, alimentando un dibattito che coinvolge non solo gli inquirenti, ma anche l'opinione pubblica.

L'autopsia condotta dal medico legale Federica Bortolotti dell'Istituto di Borgo Roma, affiancata dal perito di parte Giancarlo Menini, ha stabilito che Erika Boldi è morta per annegamento. Tuttavia, il responso parziale dell'autopsia ha aperto due possibili scenari: un tragico incidente o un gesto volontario. Gli abiti della giovane sono stati ritrovati sulle rive del Tione, a circa 400 metri dall'ultimo bar in cui era stata vista. Gli indumenti erano sparpagliati, ma vicini, suggerendo che siano stati tolti volontariamente.

Le indagini dei carabinieri della Sezione Investigativa Scientifica (Sis) hanno ricostruito gli ultimi spostamenti di Erika. Grazie all'analisi delle telecamere cittadine, è stato possibile stabilire che la giovane era viva fino alle tre di notte. L'ultima immagine di Erika in vita la ritrae sulle rive del Tione a Villafranca. Da lì, il Tione si immette nel Tartaro, dove il corpo della ragazza è stato trovato a circa 8 chilometri di distanza. L'acqua scorre veloce, e questo ha reso difficile stabilire il momento esatto della sua morte.

Un tassello importante nelle indagini è la testimonianza del gestore dell'ultimo bar in cui Erika è stata vista. L'uomo, che ha chiesto di rimanere anonimo, ha raccontato: "Era arrivata da noi che era quasi mezzanotte e mezza, l’ho detto anche ai carabinieri. Era con un’amica. Erano molto alterate, si vedeva da come si muovevano, quasi non stavano in piedi. Poi hanno litigato, guarda, saranno state qui cinque minuti in due, poi altri cinque minuti solo la sua amica, perché la ragazza, che poi abbiamo saputo essere stata trovata morta, dopo la litigata era andata via subito".

Erika Boldi viveva a San Martino dall'Argine con la madre e una sorella. Il padre era deceduto un paio di anni fa, un evento che aveva segnato profondamente la giovane. Inoltre, Erika era tossicodipendente, una condizione che aveva ulteriormente complicato la sua vita. Le sue condizioni psicofisiche erano molto alterate, e questo potrebbe aver influito sulle sue decisioni quella notte.

La morte di Erika ha lasciato un vuoto incolmabile nella sua famiglia e nella comunità. La madre della giovane ha espresso il suo dolore e la sua determinazione a scoprire la verità: "Voglio sapere la verità". Le parole della madre risuonano come un grido di dolore e di speranza, un desiderio di giustizia che non può essere ignorato.

Le indagini sono ancora in corso, e sarà necessario attendere anche il responso degli esami tossicologici per avere un quadro più completo della situazione. Gli inquirenti stanno valutando tutte le ipotesi, compresa quella del suicidio. Tuttavia, non si escludono altre possibilità, e ogni dettaglio potrebbe rivelarsi cruciale per comprendere cosa sia realmente accaduto quella notte.


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