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I NEGOZIANTI

“Meno clienti ma spese alte”

Titolari di attività di vicinato raccontano le difficoltà a far quadrare i conti e sostenere la concorrenza

“Meno clienti ma spese alte”

Sempre meno clienti, un po’ per la concorrenza dei grandi centri di distribuzione, un po’ per il progressivo spopolamento delle nostre frazioni. Sono questi i problemi che affliggono i “negozi di vicinato” secondo gli esercenti delle frazioni rodigine.

“L’avvento dei grandi centri commerciali e dell’e-commerce ha portato il cambiamento delle abitudini del consumatore. Il problema si vede nelle frazioni: sono state trascurate, ad oggi ne paghiamo le conseguenze”, commenta infatti Marco, titolare della macelleria Le Carni di Borsea. Continuando: “Pesa molto la concorrenza e la mancanza di eventi che portino i consumatori verso i piccoli negozi. A Borsea abbiano cercato con sforzi e lavoro di limare questo problema, purtroppo molte altre frazioni rimangono abbandonate”.

Per Gianfranco, titolare della Piazzetta dei sapori di Sarzano, invece, “il problema consiste nei supermercati sempre aperti, anche la domenica, e nella concorrenza dei prezzi che offrono i discount”. E aggiunge: “A volte pensiamo di poter risparmiare su tutto, in realtà il prodotto di qualità costa il suo giusto prezzo, nei piccoli negozi così come nei grandi supermercati”.

Frazioni sempre più abbandonate, sia dalle persone che dai negozi: questo il problema secondo Massimo, dei supermercati Fratelli Fanchin con sedi a Rovigo, Grignano, Polesella e Villanova del Ghebbo. “La gente non viene più ad abitare nelle piccole frazioni”, commenta. Portando l’esempio di Grignano, continua: “Si sta spopolando di persone e attività, mancano i servizi come banche, poste e macellerie. In una frazione di circa tremila abitanti, c’è solo un negozio di alimentari”. E conclude: “Si fa fatica a lavorare in questa maniera, senza i servizi quotidiani i consumatori trovano alternative fuori. Mancano iniziative comunali per portare più affluenza”.

La concorrenza è il grande scoglio da superare anche secondo Davide di Cuor di Crai-Fratelli Venco a Borsea che sottolinea: “Anche le spese per gestione e mantenimento sono sempre più alte, di conseguenza i prezzi sono più ribassati per contenere la concorrenza e i guadagni molto inferiori rispetto allo standard, ce la mettiamo tutta ma il prezzo ci dà contro”.

Un insieme di fattori, quindi, aggravano la situazione: spopolamento e concorrenza, insieme ai costi elevati, sono i punti fermi di un fenomeno che minaccia di diventare sempre più dannoso, per persone, frazioni e la stessa città.

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