Cerca

veneto

Rifiuta l'etilometro per paura del Covid: assolto

La decisione del giudice

"Col freddo l'etilometro non funziona": clamorosa assoluzione

Ponzano, Treviso, 2 giugno 2020. L'Italia è ancora stretta nella morsa della pandemia da Covid-19, con il paese diviso in zone rosse, arancioni e gialle, e un rigido lockdown che comincia appena ad allentarsi. È in questo contesto che si verifica un incidente stradale che vedrà protagonista un automobilista di 44 anni, al volante della sua Honda Civic. L'uomo si trova coinvolto in un frontale con una Land Rover che invade improvvisamente la sua corsia. Fortunatamente, il 44enne esce illeso dall'incidente, mentre l'altro conducente riporta solo lievi ferite.

Come da prassi, le forze dell'ordine intervengono sul luogo dell'incidente per effettuare i rilievi di legge e sottoporre i conducenti all'alcoltest. Tuttavia, il 44enne rifiuta di soffiare nell'etilometro. Non perché abbia qualcosa da nascondere, ma per paura del contagio da Covid-19. L'uomo è preoccupato non solo per la propria salute, ma anche per quella dei suoi familiari, in particolare il suocero e un altro parente anziano ospitati in una casa di riposo. La possibilità di infettarsi soffiando in un dispositivo già utilizzato da altre persone lo terrorizza.

Il rifiuto di sottoporsi all'alcoltest comporta inevitabilmente delle sanzioni. A luglio del 2022, l'automobilista riceve un decreto penale di condanna: 10.500 euro di ammenda e sospensione della patente per 18 mesi. Nonostante la gravità delle conseguenze, l'uomo decide di impugnare il decreto e ricorrere in tribunale. La sua difesa, rappresentata dagli avvocati Fabio Capraro e Pretty Gorza, si basa sulla veridicità delle circostanze e sulla responsabilità dell'altro conducente nell'incidente.

Ora, la sentenza: il giudice Gianluigi Zulian emette la sentenza che assolve il 44enne per la tenuità del fatto. Il tribunale tiene conto del contesto in cui è avvenuta la violazione, riconoscendo la legittimità delle preoccupazioni dell'automobilista. "Abbiamo dimostrato l'effettiva esistenza di parenti anziani ospitati in casa di riposo in quel periodo," spiega l'avvocato Capraro. "Il suocero, peraltro, è mancato pochi mesi dopo il fatto. E anche la responsabilità dell’altro conducente nel sinistro: è stata l’altra auto a invadere la corsia." La sentenza rappresenta una vittoria non solo per l'automobilista, ma anche per tutti coloro che, in quel periodo, hanno dovuto fare i conti con paure e preoccupazioni legate alla pandemia.

La decisione del giudice Zulian potrebbe rappresentare un precedente significativo in casi simili. La pandemia ha imposto nuove sfide e ha richiesto un adattamento delle norme e delle prassi consolidate. La sentenza riconosce che, in situazioni eccezionali come quella del Covid-19, le paure e le preoccupazioni legittime degli individui devono essere tenute in considerazione.


Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400