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Chiude il Coghetto, ma solo a tempo

“La crisi? Chi lavora bene non la sente. Il centro può rinascere. Ma io vado in Australia in scooter”

Chiude il Coghetto, ma solo a tempo

L’Antico Coghetto di via Cavour passa di mano: domani sarà l’ultimo giorno di apertura per l’attuale gestione, targata Paolo Valentini. A sera, un ricevimento sancirà la fine di un’epoca. Poi, dietro al bancone dello storico bar, aperto dal 1870, arriverà Soccorsa Littero, per tutti Cocchi, titolare del bar pasticceria Se Dici di Ro ferrarese: la riapertura è fissata per la fine di agosto, dopo qualche settimana di lavori di restyling.

Valentini, un’epoca che si chiude?

“Si chiude la mia esperienza all’Antico Coghetto, lunga nove anni, ma più in generale la mia carriera nel settore dei bar e della ristorazione, iniziata ormai 36 anni fa e passata anche per l’Antico Canevone e la gestione del bar all’allora piscina di viale Porta Adige. Sono stato a lungo dietro al bancone: ora mi dedicherò ad altro”.

In questi giorni si parla molto della chiusura delle botteghe storiche. L’Antico Coghetto, però, si trasforma ma non chiude.

“E’ così. Devo dire che noi questa crisi non l’abbiamo mai sentita. Sarà che siamo in una posizione strategica, nel cuore del centro e sotto un portico bellissimo. Ma sono convinto che se il servizio è buono, i clienti rispondono e il lavoro c’è”.

In nove anni mai un momento di difficoltà?

“Qualche anno fa, diciamo prima del Covid, via Cavour sembrava destinata a spegnersi, con la chiusura di alcuni negozi avviati. Poi, però, c’è stata una piccola rinascita. Devo dire che dopo il Covid, nonostante i grandi problemi che quel periodo ha causato, la gente ha riscoperto il piacere di uscire e di stare insieme. Abbiamo registrato maggiore affluenza, soprattutto di sera, nei weekend e con la bella stagione. Insomma, il centro è vivo: e a noi ha riservato sempre un ottimo riscontro”.

Che clienti sono i rodigini?

“Esigenti. Direi non facili, ma forse è una particolarità di chi opera nella caffetteria, con le sue mille sfaccettature. In ogni caso, questi anni sono stati molto belli, e anche in questi giorni ricevo attestati d’affetto dai clienti abituali”.

Già: come l’hanno presa?

“Sono un po’ dispiaciuti, ma li avevamo preparati e sanno che la tradizione dell’Antico Coghetto continuerà: lascio il bar in buone mani. Del resto, sarebbe assurdo che un posto così restasse chiuso”.

Cosa le mancherà dell’Antico Coghetto?

“Di sicuro la sua storicità. Poi, in questi anni abbiamo cercato di andare ‘oltre’ il bar, facendone un punto di valorizzazione culturale degli artisti polesani: abbiamo ospitato in modo continuo mostre di quadri, dipinti e sculture, alcune delle quali anche molto audaci. Un modo anche per dare lustro ai talenti di casa nostra”.

E il futuro Antico Coghetto come sarà?

“Diverso, direi più moderno. Verrà rifatto l’ingresso, con un nuovo grande bancone. Ma senza perdere la sua tradizione: la saletta interna, più storica, penso resterà più o meno come la conosciamo oggi. In ogni caso, nel complesso diventerà ancora più bello”.

Da ultimo: ma ora Paolo Valentini che farà?

“Mi dedicherò ai viaggi, la passione della mia vita che per motivi di lavoro non ho mai potuto coltivare a pieno. Sto lavorando per realizzare un progetto che ho in mente da anni: con uno scooter elettrico equipaggiato con batterie per coprire lunghe distanze voglio arrivare da Rovigo all’Australia, e con pannelli solari per ricaricare anche in zone desertiche. Un modo per sostenere i viaggi ecosostenibili e dimostrare che si può far qualcosa di concreto per ridurre il nostro impatto sull’ambiente”.

Quanto durerà questo viaggio?

“Circa sei mesi. Conto di partire in autunno, se riuscirò a sbrigare in tempo le questioni burocratiche. Dall’Italia all’Australia attraverserò 14 Paesi, dormendo in tenda o facendo qualche tappa in piccoli alberghi: dopo i Balcani, percorrerò le strade di Turchia, Iran, Pakistan, India, Myanmar, Thailandia, Malesia. Poi mi imbarcherò per Timor Est e da qui raggiungerò l’Australia”.

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