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IL CASO

“Niente piscina, grosso disagio”

In difficoltà soprattutto i più giovani: “Quasi impossibile raggiungere altri impianti con i mezzi”

“Niente piscina, grosso disagio”

In difficoltà soprattutto i più giovani: “Quasi impossibile raggiungere altri impianti con i mezzi”

Il sogno è finito: la piscina, quest’estate, non riaprirà. Dopo che il Tar ha rinviato a settembre, su richiesta di Rhodigium Nuoto, la discussione sul ricorso presentato dagli ex gestori sull’affidamento a Pool 4.0 del polo natatorio di Rovigo, è ormai certo: fino ad allora, in viale Porta Po non si muoverà nulla. E se le speranze di vedere la vasca esterna riaprire per l’estate erano già tramontate, ora se ne vanno anche quelle di poter fare un tuffo, almeno, al coperto. Insomma, per Rovigo e i rodigini sarà una lunga estate calda.

E il malumore, in città, è decisamente palpabile. “Per una città come Rovigo, non avere una piscina è un disagio notevole” dice Pablito, elencando i motivi della sua posizione: “E’ una mancanza specie per i nostri giovani, soprattutto perché devono spostarsi dal capoluogo. Nella zona certo, c’è Castelbeach ma non è facilmente raggiungibile dai ragazzi che, spostandosi in autobus, devono scendere a Castelguglielmo e poi proseguire a piedi verso l’impianto”. E conclude: “Spero vivamente che si possa trovare una soluzione per arrivare all’apertura della piscina in città”.

Lo spostamento è lo scoglio che crea i principali disagi anche secondo Sabrina: “La piscina è importante per chi non può spostarsi o andare al mare - sottolinea - d’estate è utile anche per le animazioni dei bambini, si sente che manca l’unico punto di ‘ristoro’ dal caldo che c’era”.

La mancanza è particolarmente sentita, anche perché il polo natatorio era senz’altro una presenza storica sia per gli sport acquatici che per le tante modalità d’uso che poteva avere.

“Si sente la mancanza di fare un bagno: del resto, quella di viale Porta Po era la piscina storica della città e penso che tutti quanti avvertano il disagio portato da questa chiusura”, commenta a sua volta Gabriele. Che poi mette l’accento ancora sul problema dei trasporti, evidenziando come “ora per raggiungere la prima piscina bisogna spostarsi diversi chilometri, per poter trovare una struttura organizzata e servita come era la Tosi”. Un problema, specialmente per i ragazzi più giovani.

Giorgia, sulla stessa lunghezza d’onda e un occhio alle temperature, annota: “Col caldo che c’è a maggior ragione si sente che manca. Si spera che velocizzino i lavori e la rimettano in funzione”.

Caldo, difficoltà a spostarsi con i mezzi pubblici e un nuovo vuoto per la città: questi i problemi che scandiranno i giorni d’estate in una Rovigo senza piscina alla luce di una vicenda che sembra - purtroppo - non ancora prossima alla conclusione.

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