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rovigo
13.07.2024 - 07:28
Rovigo città turistica? Il capoluogo ci prova ma i risultati, specie sul fronte dei servizi di cui una realtà turistica dovrebbe dotarsi per orientare al meglio i visitatori ed offrire una esperienza di visitazione positiva, a quanto pare scarseggiano. O, almeno, arrancano sotto alcuni aspetti che non sono proprio dei dettagli.
E’ il caso, in particolare, del settore dell’informazione turistica che negli ultimi tempi ha subito più di una battuta d’arresto. Quali? Presto detto: la comunicazione attraverso i canali social dello Iat, l’ufficio di informazioni e accoglienza turistica con sede in piazza Vittorio Emanuele II, e la Rovigocard, varata a fine febbraio 2023 che è, in poche parole, un biglietto integrato che consente di accedere a più luoghi di interesse storico ed artistico della città in un’unica soluzione al costo di 12 euro oppure ad 8 euro per chi ha diritto alla tariffa ridotta.
Andando con ordine, il primo problema che il neo assessore Matteo Zangirolami, al quale è stata assegnata la delega al turismo, dovrà risolvere riguarda la comunicazione attraverso i social media dello Iat. Perché se si dà un’occhiata alla pagina Facebook dell’ufficio, ossia l’account istituzionale del servizio, si può constatare come le pubblicazioni dei post siano fermi allo scorso 29 marzo, quando è stato pubblicato un post che augura buona Pasqua agli utenti. Da allora, più nulla. Il vuoto. Zero assoluto.
Nel frattempo si è conclusa la mostra di palazzo Roverella quest’anno dedicata ad Henri de Toulouse-Lautrec che ha toccato quota 63mila visitatori, è stata prorogata fino al 28 luglio l’esposizione di palazzo Roncale dedicata a Giacomo Mattoetti. Giusto per fare solo due esempi di eventi di grande portata in città. Ma si può aggiungere anche il successo messo a segno da Rovigoracconta, che quest’anno ha celebrato la decima edizione, oltre a tanto altro. Ma nulla è pervenuto alla pagina Facebook “Iat Rovigo - Informazioni e accoglienza turistica”, uno dei primissimi canali al quale un potenziale turista intenzionato a visitare Rovigo si rivolge per avere informazioni sulla città e sulla sua offerta in termini di eventi e siti di interesse culturale ed artistico e servizi collegati.
Il motivo di tutto questo sta nel fatto che dalla fine di marzo e fino al 14 aprile, lo Iat è rimasto chiuso perché la precedente gestione assegnata alla società Aqua srl di Taglio di Po è scaduta ed il nuovo bando indetto dal Comune, che si è concluso nei primi giorni di aprile ha individuato come nuovo gestore la Società cooperativa culture, CoopCulture, con sede a Venezia.
Fino a qui tutto normale, se non fosse che il precedente gestore, a quanto affermano alcuni addetti ai lavori, ha tenuto per sé i canali social “perché non erano stati inseriti nel capitolato di gara”. Non a caso su Instagram, esistono due account legati allo Iat: uno “Iat Rovigo” con le pubblicazioni ferme al 29 marzo per gli auguri di Pasqua, ed uno “Iat Rovigo – Informazione e accoglienza turistica” che conta solo tre post, l’ultimo dei quali risalente allo scorso 24 maggio. Un po’ poco per essere un servizio che fa dell’informazione il proprio fulcro nell’era in cui i social sono tra i primi canali di riferimento per i cittadini. Ma tant’è.
Poi, come detto, c’è la partita della Rovigocard che fino allo scorso marzo si poteva acquistare allo Iat, come stabilisce il progetto Visit Rovigo varato dall’amministrazione Gaffeo a fine 2022 e come annunciato nel corso di una apposita conferenza stampa a febbraio 2023 dall’allora assessore al turismo Roberto Tovo insieme al referente di Aqua Stefano Casellato. Ma da quando lo Iat ha cambiato gestione, anche il biglietto unico ha cambiato sede. Non più in piazza Vittorio Emanuele II ma, stando a quanto afferma il sito di Visit Rovigo, al Museo dei grandi fiumi, luogo cui Aqua srl continua a gestire i servizi di visitazione. Chi conosce lo Iat sostiene che le telefonate degli utenti interessati ad acquistare il biglietto unico in piazza Vittorio Emanuele II siano innumerevoli. Invece, niente da fare. La Rovigocard ha cambiato casa e non si trova più in quella che dovrebbe essere la sua sede più logica e naturale. Con lo Iat che, su questo, nel frattempo, resta al palo.
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