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Il CASO

Docente impallinata, per la classe chiesta l'archiviazione

Maria Cristina Finatti si dice "delusa", restano indagati gli autori materiali

Maria Cristina Finatti colpita dai pallini sparati da una pistola ad aria compressa

Maria Cristina Finatti colpita dai pallini sparati da una pistola ad aria compressa

"Non c'è reato". Per il pm del tribunale dei minori di Venezia la classe che ha deriso e in qualche modo coperto l'agguato alla docente Maria Cristina Finatti bersaglio di una raffica di pallini ad aria compressa nell'ottobre del 2022, non ha commesso alcun reato. Rimane in piedi il procedimento nei confronti degli autori materiali della scarica di pallini sparati con la pistola, ma i 21 ragazzi che allora frequentavano la prima classe superiore, sono scagionati. 

La denuncia "omnibus" da parte dei legali della Finatti Tosca Sambinello e Nicola Rubiero, era nata dal fatto che alla domanda della docente "chi è stato?" la classe era scoppiata a ridere e qualcuno aveva pure detto "cosa è successo prof?" e altre battute. Inoltre il video girato era girato sui social.

"Nessuno mi ha difesa: ridevano a basta", aveva raccontato la docente, che nei giorni successivi aveva ricevuto la solidarietà solo dal padre di uno dei ragazzi autori della "sparatoria". La Procura per i minori di Venezia chiede di archiviare l’inchiesta aperta nei confronti dei 21 ragazzi che avevano assistito alla scena senza muovere un dito. Il reato ipotizzato: oltraggio a pubblico ufficiale. Ma per il magistrato, nell’atteggiamento tenuto dalla classe non c’è nulla di penalmente rilevante.

In Procura - scrive il Corriere Veneto - resta in piedi il procedimento nei confronti del ragazzo che ha sparato, del coetaneo che ha ripreso la scena, e dello studente che subito dopo ha fatto sparire l’arma gettandola dalla finestra. 

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