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IL RUGBY IN LUTTO

Un addio rossoblù per Gianni

Una città e uno sport interi in lacrime per Visentin

Una mano sulla bara del suo allenatore, quello che lo ha fatto appassionare, che gli ha dato tutto negli anni più formativi. L’immagine del capitano della Rugby Rovigo Delta Matteo Ferro sulla bara di Gianni Visentin ha commosso tutti, ieri pomeriggio, nella Chiesa di San Bortolo dove la Rovigo dello sport, in particolare quella della palla ovale, ha dato il proprio ultimo saluto all’ex campione e allenatore delle giovanili.

La chiesa gremita e il capitano della Femi Cz Rovigo e allenatore dell’under 16 della Monti Rovigo Junior deposita la maglia rossoblù sul feretro (dove c’era appoggiata anche la maglia della Monti Rovigo). C’erano l’assessore comunale allo sport Andrea Bimbatti; il presidente del Rugby Badia Massimiliano Dolcetto, l’ex speaker della nazionale italiana di rugby Saverio Girotto e tanti altri personaggi del mondo del rugby polesano e non solo. Tutti a salutare Gianni Visentin: di fatto la storia del rugby giovanile rodigino. Intere generazioni di rugbisti sono state da lui cresciute. Gianni Visentin che oltre ad essere sui campi del Battaglini per anni è stato per le scuole a “reclutare” ragazzini da portare poi al campo per insegnarli i valori dello sport e del rugby in particolare.

Nell’omelia è stata ricordata la figura di Gianni Visentin che lascia i figli Mirco (campione d’Italia con la Rugby Rovigo di Naas Botha e Tito Lupini nel 1988 e nel 1990), Simone e Daniele, la nuora Elena, la nipote Francesca, la cognata Laura, i fratelli Roberto, Anna e Vasco, il cognato Giulian, dopo una lunga malattia alla quale ha dovuto arrendersi lo scorso 14 luglio all’età di 79 anni. Al termine della liturgia il feretro è stato condotto al Crematorio di Copparo.

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