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Aggredito a colpi di machete

Un intervento chirurgico di 8 ore salva la vittima

Un episodio di violenza inaudita. Lunedì 15 luglio, un uomo è stato brutalmente aggredito con un machete mentre si recava al lavoro. L'aggressore, ancora in fuga, ha lasciato la vittima con ferite gravissime che hanno richiesto un intervento chirurgico di emergenza durato otto ore presso l'ospedale San Bortolo di Vicenza.

L'équipe di Chirurgia Plastica dell'ospedale San Bortolo ha lavorato instancabilmente dalle 12 alle 20 per salvare la vita dell'uomo. La dottoressa Patrizia Simionato, direttore generale dell'Ulss 8 Berica, ha elogiato il lavoro di squadra che ha coinvolto il personale del Suem 118, del Pronto Soccorso, della Chirurgia Plastica, dell'Anestesia, della Rianimazione, della Chirurgia Vascolare e dell'Ortopedia. Il paziente, giunto inizialmente al Pronto Soccorso di Arzignano, è stato subito trasferito alla Rianimazione di Vicenza per essere stabilizzato e sottoposto a un intervento d'emergenza di chirurgia vascolare a causa di una grave emorragia. Nel frattempo, una sala operatoria d'emergenza è stata allestita per l'intervento chirurgico che ha visto alternarsi cinque chirurghi plastici, un chirurgo ortopedico, un medico anestesista e una dozzina di infermieri.

Le ferite riportate dall'uomo erano estese e profonde, coinvolgendo il volto, il cuoio capelluto e gli arti superiori. Alcune lesioni arrivavano fino all'osso, rendendo l'intervento particolarmente complesso. Il dottor Leonardo Sartore, direttore dell'U.O.C. Chirurgia Plastica dell'ospedale di Vicenza, ha spiegato che la tempestività e la coordinazione dell'assistenza hanno giocato un ruolo cruciale nel trattamento del paziente. Le ferite al braccio destro erano particolarmente gravi, con lesioni a tutti gli otto tendini della mano e all'arteria ulnare, che è stata suturata utilizzando un filo più sottile di un capello. Anche i nervi mediano e ulnare, responsabili della sensibilità e del movimento delle dita, sono stati trattati con suture al microscopio. Mentre un team lavorava sul braccio destro, un'altra squadra si occupava del braccio sinistro, dove sono stati suturati quattro tendini e due nervi, e il chirurgo ortopedico ha trattato alcune fratture alla mano.

Nonostante l'intervento sia stato un successo, la prognosi futura del paziente rimane complessa e lunga. La guarigione dei tendini e dei nervi richiederà molte settimane e molta fisioterapia. È probabile che saranno necessari ulteriori interventi per trattare le aderenze cicatriziali. Tuttavia, il fatto che il paziente sia stato estubato e respiri spontaneamente è un segnale positivo.

L'intervento eseguito all'ospedale San Bortolo è un esempio di eccellenza medica e di capacità organizzativa. La dottoressa Simionato ha sottolineato come il San Bortolo abbia dimostrato ancora una volta di essere in grado di gestire situazioni di grande complessità clinica. Questo episodio mette in luce l'importanza di avere strutture sanitarie ben attrezzate e personale altamente qualificato, in grado di intervenire tempestivamente in situazioni di emergenza.


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