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"Troppi lupi": l'allevatore abbandona il pascolo

Gli attacchi continuano a susseguirsi

"I lupi sono pericolosi, vanno ridotti"

Il 19 luglio 2024, in Val Lastaro, una delle zone più suggestive del Vicentino, la famiglia Cortese, che gestisce Malga Verde, ha deciso di abbandonare i pascoli più lontani dalle casare. La ragione? I continui attacchi dei lupi, che hanno esasperato i malghesi e messo a rischio la sostenibilità delle loro attività. Questo episodio solleva interrogativi cruciali sulla convivenza tra fauna selvatica e attività umane, e sulle politiche di gestione del territorio.

Gerardo Rigoni, uno dei malghesi coinvolti, ha dichiarato: "Troppi gli attacchi dei lupi". La decisione di abbandonare i pascoli non è stata presa a cuor leggero. Le predazioni non solo rappresentano una perdita economica diretta, ma minano anche la sicurezza e la serenità di chi lavora in queste aree. La famiglia Cortese ha esposto un cartello in Val Lastaro per informare la comunità della loro decisione, un gesto che simboleggia la frustrazione e la disperazione di chi vede il proprio lavoro minacciato.

La presenza dei lupi in Italia è un tema complesso e divisivo. Da un lato, il ritorno di questo predatore è visto come un successo delle politiche di conservazione della fauna selvatica. Dall'altro, rappresenta una sfida per le comunità rurali che devono convivere con un animale che può causare danni significativi al bestiame. In Val Lastaro, come in molte altre aree montane, la convivenza tra lupi e attività pastorali sembra sempre più difficile.

Le politiche di gestione dei lupi in Italia sono state oggetto di dibattito per anni. Alcuni sostengono la necessità di misure più rigide per proteggere il bestiame, come recinzioni elettrificate e cani da guardia. Altri, invece, ritengono che sia fondamentale trovare un equilibrio che permetta la coesistenza tra lupi e attività umane. Tuttavia, episodi come quello della famiglia Cortese dimostrano che le soluzioni attuali potrebbero non essere sufficienti.


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