VOCE
SANITA'
21.07.2024 - 18:26
Pavarin: “Le assunzioni degli operatori socio sanitari atto di buonsenso che avevamo chiesto”
Una massiccia iniezione di Oss, ben 20 assunti in blocco dall’Ulss Polesana. Un sospiro di sollievo per tutti i lavoratori del comparto secondo il segretario della Uil Fpl di Rovigo Cristiano Maria Pavarin: “A maggio – rimarca - come Uil Fpl avevamo sollevato il problema delle necessarie assunzioni di Operatori socio sanitari, appellandoci alla direzione generale dell’Ulss, perché, al di là di ogni considerazione riferita ai tetti di spesa del personale o al tema dei minuti di assistenza, basta fare un giro nei reparti per rendersi conto di quanto sia necessario implementare gli organici per garantire non solo una miglior qualità di vita dei dipendenti, quindi del servizio, ma anche maggior peso nell’assistenza diretta. Perché senza gli Oss necessari si rischia di azzoppare il servizio e quindi di ingolfare ancora di più un sistema sanitario già sofferente. Avevamo quindi chiesto di scongiurare la scadenza delle graduatorie dell’ultimo concorso, per evitare che poi, in caso di necessità, soprattutto in vista dell’estate, ci potessero essere lacune ulteriori che non sarebbe stato possibile colmare fino a nuovo concorso. Ecco, proprio lo scorso 10 luglio l’atto di buonsenso che avevamo chiesto è arrivato ed è stata deliberata l’assunzione a tempo indeterminato di 20 Oss, utilizzando la graduatoria del concorso pubblico approvata da Azienda Zero il 21 luglio 2022. Le assunzioni che avevamo auspicato. Tuttavia, se la graduatoria in scadenza non sarà drogata, come pare, chiederemo a tutti i livelli che venga bandito quanto prima un nuovo concorso per Oss, perché purtroppo la situazione è tutt’altro che rosea”.
Bene sugli Oss, ma, purtroppo il problema degli organici resta con importanti lacune, a Rovigo come un po’ ovunque in Italia, come è noto da tempo. Secondo la tabella del personale del comparto in servizio al 30 giugno scorso, dirigenti esclusi, risulta che l’Ulss ha 2.681 di Fte, acronimo per Full-Time Equivalent, che è una metodologia di conteggio delle ore e non delle teste, per esempio due lavoratori part time a metà ore sono considerati una Fte. Chiamandoli per semplicità lavoratori e guardando alla pianta del fabbisogno organico del 2024 approvata dall'azienda il 10 gennaio scorso, il numero stimato risultava pari a 2.702, quindi 21 in meno. Senza contare i dirigenti, in particolare i medici specialisti.
Tuttavia, anche sul fronte degli infermieri arrivano forze fresche. “Assieme ai 20 Oss – aggiunge Pavarin - è stata decisa anche l'assunzione di 8 infermieri con una boccata d’ossigeno per l'azienda e con un segnale più che positivo da parte della direzione generale dell'azienda. Nei giorni scorsi, però, la Uil Fpl ha partecipato all’incontro con la Regione Veneto, alla presenza del direttore della Direzione risorse umane Claudio Costa, per monitorare l'andamento del personale del comparto nelle diverse aziende della Regione. Regione che sta facendo una valutazione mirata alla revisione della Legge 610 del 2014 relativa ai valori minimi di riferimento per il personale di assistenza del comparto dedicato alle aree di degenza ospedaliera e che ha manifestato una forte preoccupazione sulla criticità relativa alla emergenza di tutte le professioni sanitarie con particolare riferimento alla professione infermieristica, perché è previsto che nei prossimi 3-4 anni le uscite per pensionamento supereranno dappertutto le potenziali assunzioni. Un grido d’allarme che come Uil Fpl abbiamo lanciato da molto tempo, e che non fa altro che sostenere quello che diciamo da anni: bisogna investire in termini di personale e risorse per affrontare e risolvere la situazione. Rispetto ai dati presentati, si evince a livello complessivo regionale un incremento complessivo di 3382 unità Fte (numero di dipendenti a tempo pieno equivalenti) rispetto al 2019, ma va sottolineato che rispetto al 2023, ci sono circa 800 unità in meno, dovute a diversi fattori tra i quali pensionamenti e cessazioni a vario titolo con variabili anche significativi tra le diverse Aziende. Sono complessivamente 49.610 le unità del Comparto in servizio, compresi i part-time, circa metà afferenti al profilo infermieristico o ostetrico”.
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