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VOCI PER LA LIBERTA’

Il premio alla “Terra” di Diodato

Nel testo le migrazioni nel Mediterraneo. “C’è molto di attuale, racconto ciò che porto dentro”

Il premio alla “Terra” di Diodato

Nel testo le migrazioni nel Mediterraneo. “C’è molto di attuale, racconto ciò che porto dentro”

Ospite dell’ultima giornata della Settimana dei diritti umani e del festival Voci per la libertà, il cantautore Antonio Diodato, diventato più noto al grande pubblico grazie alla canzone “Fai rumore”, vincitrice nel 2020 del Festival di Sanremo.

A fare gli onori di casa, Michele Lionello, direttore artistico della rassegna. Diodato è il vincitore del premio Amnesty International nella sezione big con il brano “La mia terra”.

Non è la prima volta che il cantautore è al fianco del festival. Diverse infatti le volte in cui l’artista è stato presente. Diodato si è raccontato al pubblico al cinema teatro Duomo nel tardo pomeriggio di ieri 21 luglio, intervistato da Francesca Corbo di Amnesty international.

Ha portato il proprio saluto il sindaco Valeria Cittadin: “Sono onorata che nella nostra città ci siano festival di tale importanza. Che a Rovigo si discuta di diritti umani è fondamentale. Un plauso a chi anno dopo anno si sta impegnando per questo festival”.

“‘La mia terra’ - ha detto Diodato - nasce da un vissuto, dalla mia esperienza nella città di Taranto. E anche da una collaborazione con Michele Riondino, ormai amico e fratello, con cui lotto da anni per la nostra terra e insieme organizziamo il Primo maggio di Taranto. Quest’anno ha fatto il suo esordio da regista con Palazzina Laf, ho capito subito che quella era una importante occasione avendo dentro questa canzone da tanti anni. Non mi ero ancora sentito pronto per raccontare bene ciò che mi portavo dentro”.

E ancora: “Ho cercato un modo non solo poetico per raccontare ciò che sentivo, ma anche facendo un viaggio con la storia della fondazione di Taranto. Volevo mescolare il mito della fondazione con la storia odierna. Sentivo la responsabilità di raccontare una terra che tante persone condividono”. Una canzone che sta ricevendo tanti riconoscimenti, oltre al premio Amnesty.

“Il mito della fondazione di Taranto - ha aggiunto Diodato - è la storia di uno spostamento nel Mediterraneo. Ha di per sé molto di attuale, il partire da luoghi di guerra, il trovare pace e possibilità”. Dopo aver approfondito diverse questioni sui diritti umani e sulla situazione di Taranto, il cantautore ha risposto ad alcune domande del pubblico e ha ricevuto il riconoscimento tanto atteso.

In serata, poi, sul palco di piazza Vittorio è andata in scena la finalissima del concorso per le voci emergenti. Ospite d’onore proprio Diodato.

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