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SANITA’
24.07.2024 - 12:44
Cardiologia: Braggion lascia e un altro medita di seguirlo. Attivo un solo medico su sei
Si fa sempre più infuocato il dibattito sulla situazione nel reparto di cardiologia dell’ospedale adriese. Adesso scende in campo il sindacato Cimo, coordinamento dei medici ospedalieri, con un comunicato a firma di Gabriele Braggion e Giovanni Leoni, rispettivamente segretario aziendale e presidente regionale Cimo/Fesmed. E arriva subito la prima bordata: “Con le dimissioni del dottor Gabriele Braggion la cardiologia resta con un solo medico su sei in origine”
Intanto è doverosa una precisazione riguardo l’articolo uscito ieri per non ingenerare equivoci su una situazione già esplosiva: i tre specializzandi sono per l'Ulss 5, pertanto permetteranno di dare sicuramente sostegno con invio ad Adria di personale già strutturato di Rovigo.
Il Cimo fa sapere che “ha istituito un carteggio con la direzione Ulss 5 allo stato senza esito positivo. Vista la grave situazione sono stati interessati anche il sindaco Massimo Barbujani e l’assessore alle politiche sociali Giselda Donatella Baratella”.
Entrando nel merito della questione, il sindacato fa sapere che “a tutela dei cittadini di Adria e delle realtà territoriali afferenti, questa Federazione giudica inadeguata per la salute e per la sicurezza, la disposizione aziendale che prevede per tale unità il mantenimento del servizio dell’accettazione d’urgenza e delle relative immediate procedure salvavita inerenti, nonostante la riduzione progressiva dei cardiologi dipendenti, in origine 6, poi portati da 4 a 3, successivamente realisticamente da 3 a 2 nel periodo estivo, quindi con presenza attiva di un solo cardiologo al giorno senza continuità assistenziale, ferie, riposi e malattie permettendo”.
E ancora: “A nostro giudizio, probabilmente, con facile comprensione di tutte le persone dotate semplicemente di buon senso, una tale minima dotazione organica è insufficiente a garantire tutte le procedure del caso per le urgenze sovrapposte alle attività in elezione con una turnistica rispettosa della salute dei medici e della normativa contrattuale tra lavoro in presenza e reperibilità diurne e notturne festive. Il lavoro degli ultimi cardiologi dipendenti viene poi escluso dall’attività ambulatoriale e dedicato solo all’urgenza emergenza, reparto e riabilitazione. In caso di eventi avversi, la responsabilità professionale ricadrà sempre e comunque sul medico di servizio, ma vi deve essere una condivisione delle responsabilità con le istituzioni di riferimento per le relative soluzioni”.
A questo punto il comunicato ricorda che “le disposizioni aziendali allo stato hanno purtroppo portato alle dimissioni di Gabriele Braggion, riferimento storico per i pazienti di tutta l’area e un altro dei 2 colleghi restanti sta riflettendo di dimettersi anche lui in tempi brevi”.
Pertanto si chiede “l’immediata rivalutazione dell’attività di urgenza cardiologica in carico ad un solo medico all’ospedale di Adria e la destinazione delle risorse umane residue al mantenimento della attività in elezione su pazienti stabilizzati con carico di lavoro omogeneo rispettoso del contratto collettivo nazionale, ma anche solo della comune logica, per i cardiologi dipendenti”.
Queste le proposte del sindacato per “un corretto ripristino dell’adeguata assistenza in tale fondamentale branca specialistica: primo, immediata copertura delle posizioni mancanti in pianta organica che dovranno essere coperte con la naturale progressione, ovvero bandi di concorso in normale prassi nella disciplina di riferimento; in subordine bandi per prestazioni aggiuntive per medici dipendenti Ulss 5 nella disciplina di riferimento, bandi per medici specialisti esterni nella disciplina di riferimento, ricorso alle cooperative del settore per la copertura di turno con personale qualificato nella disciplina di riferimento”.
La nota si chiude ricordando che “riteniamo prioritario che gli abitanti del comune di Adria e territori afferenti debbano ricevere un’adeguata informativa sullo stato dell’assistenza sanitaria branca cardiologica dell’ospedale di Adria, mentre il carteggio tecnico con la direzione è ancora in corso”.
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