VOCE
ECOAMBIENTE
06.08.2024 - 14:09
Approvato il bilancio ma bocciato il piano industriale. Ieri si è tenuta la doppia assemblea di Ecoambiente, quella del controllo analogo e quella dei soci, che altri non sono che i 50 Comuni polesani, rappresentati dai rispettivi sindaci o assessori. E se sembra essere saltato, o forse solo rinviato, il “dimissionamento” dell’amministratore delegato Adriano Tolomei, con una sorta di spoils system, perché ritenuto espressione di una stagione politica ormai consegnata agli archivi, visto che la sua nomina era frutto dell’indicazione della passata amministrazione di Rovigo, con un documento “da sottoporre alla attenzione del cda e dell’amministratore delegato di Ecoambiente”, già precedentemente predisposto da un tavolo congiunto delle forze di centrodestra largamente maggioritarie in provincia, e approvato de plano, si è chiesto di mettere mano al piano industriale, approvato nel 2020.
Un piano dal quale discende anche il budget 2024, la cui approvazione è stata rinviata, “nelle more dell’avvio, nel minor tempo possibile, di un processo finalizzato ad una significativa e profonda revisione del piano industriale della società, ormai non più procrastinabile, che dovrà essere totalmente condiviso con il Consiglio di Bacino Rovigo”.
Una revisione, come quella già chiesta da 19 sindaci lo scorso marzo durante l’assemblea del Consiglio di bacino, che dovrà tenere conto anche dei progetti in cantiere, fra i quali quello del biogas a Sarzano, finanziato con quasi 12 milioni dal Pnrr, che in prospettiva, oltre a chiudere il cerchio del cosiddetto “end of waste” dovrebbe alleggerire anche le tariffe.
Intanto, il bilancio 2023, anno che ha rappresentato lo spartiacque tra vecchio regime Tari, caratterizzato dal canone corrisposto dai 50 Comuni a Ecoambiente e il nuovo regime Tarip, con un valore complessivo di quasi 40 milioni, è stato approvato.
E sono stati poi nominati anche i componenti del collegio sindacale, con la conferma del presidente uscente Angelo Capuzzo, e la scelta ricaduta sull’adriese Aronne Sacchetto, che già in passato aveva ricoperto questo stesso ruolo e su Stefania Bonifaccio, in sostituzione di Cristina Venco e Alberto Piasentini.
Ma il tema di discussione principale è stato quello della revisione del piano industriale. Un piano, si spiega nel documento, avanzato dal sindaco di Rovigo, che “appare assolutamente superato e necessita di essere modificato quanto prima possibile , comunque entro e non oltre il 31 dicembre 2024, con lo scopo principale di invertire, con grande urgenza, un trend di crescita delle tariffe imposte ai cittadini polesani non più sostenibile”.
Perché, si rimarca, gli amministratori soci di Ecoambiente, che pure “credono fortemente nel progetto che l’azienda ha deciso di intraprendere nel corso degli ultimi quattro anni e che ne condividono gli obiettivi di fondo”, notano tuttavia come “l’aumento generalizzato dei costi a carico delle utenze, sia domestiche che non domestiche, che ha superato ampiamente le previsioni contenute nel Piano industriale del 2020, è stato inoltre accompagnato da una sensibile riduzione dei servizi garantiti dall’azienda”.
Il nuovo piano industriale che si invoca “dovrà, per forza di cose, valutare con attenzione anche l’importante percorso di reclutamento del personale che l’azienda ha attivato ormai da diversi anni, nell’ottica di un maggior efficientamento dei processi produttivi e di una maggiore valorizzazione del personale già attualmente inserito nella pianta organica aziendale”.
Il sindaco di Rovigo Valeria Cittadin, spiega di aver “chiesto a nome dei tanti sindaci nuovi, un momento di riflessione e prima ancora di ricognizione per approfondire le progettualità di questa azienda così importante, alla luce però di quelli che sono gli elementi di criticità emersi nelle varie realtà territoriali. A Rovigo, per esempio, se da un lato è stato fondamentale lavorare per aumentare la raccolta differenziata, servono correttivi soprattutto contro l’abbandono dei rifiuti e per fronteggiare le carenze di pulizia e decoro. Il problema comune, però, è quello delle tariffe, non solo quelle domestiche, ma anche e soprattutto quelle non domestiche, perché sono tante le realtà produttive e gli esercizi commerciali che si sono trovati a fronteggiare rincari importanti. Per questo vogliamo studiare insieme delle soluzioni, con l’unico scopo di migliorare il servizio per tutti e contenerne i costi”.
Una linea confermata da quasi tutti gli amministratori intervenuti, anche quelli non appena insediati, dal vicesindaco di Adria Federico Simoni al sindaco di Porto Viro Valeria Mantovan, passando per il sindaco di Porto Tolle Roberto Pizzoli.
Il presidente di Ecoambiente, Pierpaolo Frigato ha commentato dicendo che “sapevamo che sarebbe stata chiesta questa revisione, anche perché parecchi sindaci sono nuovi. Ora spetta al Consiglio di bacino dare le indicazioni su come muoversi”.
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