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ROVIGO

"Profughi, la situazione è attentamente monitorata"

Il sindaco interviene sul caso dell'ex convento dei Cappuccini

"Profughi, la situazione è attentamente monitorata"

Sono 30 le persone straniere attualmente ospitate nell’ex convento dei frati cappuccini di Rovigo. La conferma arriva dal sindaco Valeria Cittadin che fornisce qualche dettaglio in più sulle presenze che da circa un mese e mezzo hanno trovato una sistemazione all’interno della struttura dismessa dai frati lo scorso 3 settembre, grazie all’attività di accoglienza messa in campo dalla cooperativa Porto Alegre, da anni un vero e proprio punto di riferimento per i richiedenti asilo che approdano in città e, più in generale, sul territorio provinciale.

“Sono stata informata dal prefetto rispetto all’accoglienza di persone rifugiate da parte della cooperativa Porto Alegre - chiarisce Cittadin - E’ una cosa della quale sono stata messa al corrente subito dopo il mio insediamento e che si è verificata tra la fine del periodo di commissariamento e la mia elezione. Attualmente i profughi presenti in via dei Cappuccini sono 30 e la scelta è frutto di una distribuzione che deve essere fatta a livello provinciale e che non può vedere la città capoluogo non partecipare ad una assunzione di responsabilità”.

Il sindaco, dunque, precisa: “Rovigo è una città accogliente, lo deve essere e lo deve restare. Un punto importante riguarda la verifica del requisito reale o meno che queste persone hanno dello status di rifugiati. Verificato questo, se questi hanno diritto di restare in Italia, anche Rovigo è disposta a fare la propria parte. Ma noi siamo disposti ad accogliere persone che vogliono rispettare le regole della comunità e dare un contributo attivo. Così sono ben accolti. Se invece fare accoglienza significa dare la possibilità a qualcuno di venire qua per sfuggire a situazioni difficili e crearne di difficili nel nostro territorio, questo diventa un elemento di criticità. Non siamo disponibili ad accettare che ci siano persone disposte a vivere di espedienti e, magari, secondo regole non lecite”.

Le 30 persone ospitate a Rovigo, però, non hanno mai creato alcuna criticità: “Devo dire che finora non ho avuto segnalazioni e mi ha rassicurato anche il prefetto che queste persone ospitate dalla cooperativa non hanno avuto dei comportamenti o creato situazioni critiche. La situazione tra l’altro è monitorata. Poi per il bene di queste persone bisognose di aiuto e per il bene della nostra città, bisogna fare in modo che quello che si offre sia una vera integrazione, fatta di un supporto reale anche lavorativo. Così si dà la possibilità alle persone di avere un futuro. La chiave di tutto è il lavoro”.

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