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"La destra - destra ordina e il sindaco cambia idea"

Raffica di attacchi dopo il "ripensamento" di Cittadin sul caso profughi

"La destra - destra ordina e il sindaco cambia idea"

"Lascia francamente di stucco il dietrofront repentino del sindaco di Rovigo in tema di accoglienza all'ex convento dei Cappuccini. Quella che poche ore prima era stata definita dallo stesso primo cittadino come una situazione assolutamente sotto controllo e, tra le altre cose, in linea con la visione dichiarata di una città che si vorrebbe solidale e attenta all'inclusione, diventa ora improvvisamente, dopo l'ultimo vertice della maggioranza di centrodestra, una realtà a rischio e caratterizzata da crescente degrado". Lo dice Diego Crivellari, consigliere comunale del Pd.

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"Cosa è successo? - prosegue Crivellari - Difficile non vedere in questa nuova presa di posizione... e in questo mutato punto di vista l'esito prevedibile di una discussione interna alla maggioranza evidentemente egemonizzata dalla destra-destra, che mette all'angolo le componenti più civiche della maggioranza e probabilmente lo stesso sindaco, senza guardare troppo al merito della questione e facendo risuonare le trombe elettorali della 'retorica dell'invasione' (di fronte ad una trentina di persone migranti)".

"Dovremmo abituarci a questa politica dei due tempi su tutte le questioni che investono la nostra città? Oggi però non siamo più in campagna elettorale. Per chi amministra e per chi vorrebbe guidare Rovigo nei prossimi cinque anni, occorrerebbe piuttosto non abbandonare la strada del buonsenso e riconoscere che una città civile si costruisce anche a partire dalle occasioni di accoglienza, rifuggendo la demagogia. Le premesse, purtroppo, in questo caso, non sembrano davvero essere delle migliori".

Sulla questione interviene anche Cgil Rovigo, con Pieralberto Colombo segretario generale. "Come Cgil sosteniamo da anni - spiega - a tutti i livelli, che la questione dell'immigrazione andrebbe gestita con serietà, senza pregiudizi e soprattutto senza strumentalizzazioni a fini di tornaconto elettorale.  Ancor oggi invece si alimentano spesso paure, diffidenze e 'narrazioni' che nei fatti non esistono ma diffuse solo per ragioni di facile tornaconto elettorale".

"Come anche emerso drammaticamente di recente a Latina con l'incidente mortale sul lavoro all'operaio indiano, è ormai evidente che l'attuale legislazione sull'immigrazione, tutta basata su errate ragioni sicuritarie, non solo è sbagliata e quindi da cambiare totalmente ma addirittura finisce per alimentare la stessa clandestinità tra i molti che vogliono invece intraprendere percorsi corretti d'integrazione, accrescendo così a sua volta fenomeni di sfruttamento e condizioni di ricattabilità dei migranti".

"Sorprende quindi in negativo il repentino cambiamento di opinione sui trenta stranieri ospitati a Rovigo -  secondo un percorso rispettoso delle norme attuali - presso l'ex Convento dei Frati Cappuccini  da parte della prima Cittadina del Capoluogo Polesano, dopo una iniziale posizione di condivisibile buon senso.  Che senso ha contrapporre la effettiva esigenza di trovare sistemazioni abitative agli studenti con l’accoglienza di 30 stranieri? Perché l’uno deve escludere l’altro? Non è certo compito del Sindacato entrare nelle evidenti ragioni politiche di tale cambiamento di rotta ma la seconda posizione dell'Amministrazione Comunale,  con argomenti piuttosto deboli o inesistenti, sembra essere purtroppo in linea con quanto scritto precedentemente: posizione strumentale ed ideologica che non affronta nel merito la questione ma alimenta solo diffidenze verso persone (30 in una Città di cinquantamila abitanti) che nei fatti non hanno certo rappresentato un problema di pubblica sicurezza e molti dei quali hanno già un lavoro".

"In questa occasione, come in molte altre simili, sarebbe invece opportuno ragionare su come meglio integrare queste persone, che vengono da situazioni drammatiche. È in primo luogo una questione di solidarietà ed accoglienza (che anche proprio la Chiesa stessa pratica, se proprio si vuole guardare al luogo dove sono ora ospitate),  proprie della nostra stessa cultura. Ma è questione che si lega anche al tema tanto dibattuto dello spopolamento del nostro Territorio, colpito da un grave problema di denatalita' e di emigrazione di molte persone in età da lavoro verso altri Territori o Stati più attrattivi".

"Avanti così il Polesine tra soli 20 anni rischia di perdere altri 25mila abitanti. Non è certo l'unica modalità con cui si possono contrastare tali fenomeni, ma una seria e non strumentale politica di accoglienza, reciproca conoscenza ed integrazione sociale e lavorativa di queste persone (giusto ripetere prima di tutto persone!) aiuterebbe sicuramente ad invertire questa tendenza negativa in termini demografici e costituirebbe invece una ricchezza per la nostra Comunità sotto tutti i punti di vista, a partire dalla sostenibilità del nostro sistema di welfare e dello stesso mercato del lavoro. Non a caso, ormai anche il mondo del lavoro, delle stesse Imprese, chiede di aprire una discussione seria e non ideologica su questo tema. Come Cgil Rovigo facciamo un appello in tal senso: sarebbe importante e un bell'esempio iniziare proprio da Rovigo, senza le attuali strumentalizzazioni che, abbiamo già visto, rischiano solo di alimentare divisioni se non vero e proprio odio". 

"Rvolgendomi a chi è prevenuto e trova pretesti davanti a un dovere non solo civico ma anche di legge, faccio presente che i richiedenti asilo vengono da Roma collocati nelle varie Regioni e Province - dice da parte sua il consigliere comunale Antonio Rossini - Rovigo attualmente ne ospita un numero contenuto, e comunque sono in carico per l’assistenza nel nostro territorio nel mentre sono in corso gli accertamenti per stabilire se avranno o meno il diritto di asilo".

"La struttura religiosa dell’ex convento dei Frati ha dentro di sé, da tantissimi anni, il valore dell’accoglienza nei confronti dei bisognosi, delle fasce deboli. Essa è un simbolo di umanità e di amore per il prossimo che non si può strumentalizzare per il mal di pancia di qualche consigliere di maggioranza. Spiace constatare da un giorno all’altro una versione diversa del Sindaco Cittadin che si sconfessa da sola, la prima era equilibrata e condivisibile l’ultima da campagna elettorale, Sindaco tieni alta la rotta non farti tirare per la 'giacchetta'".

"Le strutture di accoglienza sono costantemente monitorate e controllate con ispezioni volte ad accertare la regolarità del servizio, il comportamento degli ospiti, la pulizia e l’ordine dei locali. Inoltre se si parla di decoro, si apre un’autostrada, per tutti è doveroso il decoro, l’ordine, comportamenti pubblici consoni e rispettosi dell’etica della civile convivenza, nessuno escluso".

"L’idea di uno studentato più volte è stata detta dai politici, anche dal sottoscritto, allora si lavori su un progetto che possa reperire fondi e contributi affinché nel futuro si possa concretizzare e non rimangano solamente idee. Nel frattempo che a qualcuno piaccia o meno le persone bisogna accoglierle, facciamolo con serietà pretendendo il rispetto della Legge e del decoro della città ma senza manipolazioni ideologiche e pregiudizi e coinvolgiamo i richiedenti asilo in progetti gratuiti di volontariato a favore della comunità rodigina, un modo da una parte per ringraziare e per ricambiare dell’ospitalità ricevuta, dall’altra per evitare di dare una immagine non positiva stando in gruppi in ozio nelle aree pubbliche della città".

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