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Politica, già tempo di provinciali

La scelta in mano ad Fdi

Politica, già tempo di provinciali

Si iniziano a muovere le acque della politica in vista dell’elezione del consiglio provinciale, con l'ipotesi della riproposizione dell'inconsueta alleanza fra Fratelli d’Italia e Partito democratico, che avevano corso appaiati a sostegno di Gian Pietro Rizzatello nella scorsa tornata, che era stata nuovamente avanzata ma che è stata bocciata dal direttivo provinciale di FdI che si è riunito lunedì sera. E che ha avuto proprio nelle prossime provinciali uno dei piatti forti.

L’elezione del consiglio provinciale, almeno per il momento, viste le proposte che sono sul piatto da un po’ per tornare al vecchio sistema, resta di secondo grado, con il corpo elettorale è costituito dai sindaci e dai consiglieri comunali, che in Polesine sono 627 in tutto. Il voto è ponderato, in base alla popolazione del Comune, nel senso che il voto di un consigliere di Rovigo pesa di più di quello di uno di Adria che a sua volta pesa di più di quello di uno di Loreo, con le schede divise per colore proprio in base alla popolazione del comune di appartenenza.

Il consiglio provinciale di Rovigo eletto nel dicembre 2021, al di là del ricambio dovuto alle decadenze, è arrivato a scadenza e, come per altre 40 Province, la data del rinnovo è stata fissata per il 29 settembre, mentre per il presidente, che ha durata quadriennale, si voterà fra un anno, sempre che non intervengano novità. Anche se non è più di un ente che stuzzica appetiti politici, i partiti iniziano già a parlarne perché ormai ci siamo quasi.

In particolare, il primo partito a livello provinciale come nazionale, sta cercando di capire che partita giocare. Accantonata l’ipotesi della corsa con il Pd, ne restano in campo due: andare con una lista identitaria o con una lista unitaria del centrodestra. Cosa cambia? Che Fratelli d'Italia ora inizia ad avere tanti consiglieri e sindaci, sette dei quali a Rovigo, con un peso elettorale importante, e punta a massimizzare il risultato che invece con la lista unitaria potrebbe essere compresso da accordi a monte, soprattutto sul fronte civici di destra, vedi lista Cittadin. Il giochi, però, sono ancora tutti aperti. Ma la porta per il Pd si è chiusa.

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