VOCE
rovigo
12.08.2024 - 08:09
“Una riqualificazione ‘storica’, perché sono anni che Rovigo sogna possa finalmente diventare realtà, ma anche una riqualificazione ‘futuristica’, perché è un progetto che può davvero cambiare la città, recuperando un complesso di grande valore e razionalizzando e migliorando i servizi in città, anche dal punto vista della sosta, perché abbiamo avviato un importante percorso per cercare di realizzare un grande parcheggio in un’area strategica”.
L’assessore ai Lavori pubblici e al patrimonio Lorenzo Rizzato torna a guardare all’ex caserma Silvestri, oggetto dell'ambizioso progetto, avviato nell’ormai lontano 2016 per riconvertire il complesso che fino al 2012 ha ospitato il 5° Reggimento artiglieria controaerei “Pescara”, oltre 12mila metri quadrati coperti, tettorie comprese e 23mila di area scoperta adibita a verde, parcheggio, area di manovra e campi da tennis,una sorta di “Cittadella-storico-tributaria”, accogliendo gli uffici dell'Agenzia delle entrate, del Catasto, dell'Archivio notarile e dell'Archivio di Stato, sia di Rovigo, che di Venezia, con una stima di ben 35 chilometri lineari di scaffalature.
Il progetto, in capo all’Agenzia del Demanio al quale la caserma è stata trasferito dopo la dismissione nel 2015 da parte del ministero della Difesa, che muove da una razionalizzazione degli uffici statali, tagliando quasi un milione annuo di affitti, con un investimento inizialmente previsto in circa 35 milioni, è rimato in stallo per anni, anche a causa di alcuni intoppi, l’ultimo dei quali la caratterizzazione del sito, ovvero l’analisi accurata della presenza di eventuali inquinanti “nascosti”, come idrocarburi e amianto. Caratterizzazione affidata un anno fa e i cui esiti, il “Rapporto di indagine geognostica ed ambientale”, sono stati approvati in una conferenza dei servizi decisoria che si è riunita lo scorso 2 agosto e alla quale hanno partecipato Rizzato e il vicesindaco Andrea Bimbatti.
“Il Comune – precisa lo stesso Rizzato – ha un ruolo limitato non essendo sua la proprietà, ma farà tutto il possibile per supportare il Demanio in questa preziosa trasformazione che cambierà profondamente una grande area a ridosso del centro. Proprio per la sua posizione, durante l’interlocuzione che abbiamo positivamente avviato con il Demanio, è stato ipotizzato un possibile frazionamento dell’area antistante alla struttura così da ricavare lì un parcheggio per la città, lasciando lo spazio interno per utenti e dipendenti”.
Nella bozza iniziale di progetto, infatti, era previsto solo un parcheggio per i lavoratori e gli utenti della “Cittadella”, nell’area di manovra retrostante, ovvero sul lato di viale Oroboni. L’area in questione, invece, sarebbe quella verso via Gattinara. “L’idea – precisa ancora Rizzato - è di garantire un grande parcheggio in un’area proprio sul limitare del centro storico, andando incontro alle necessità dei commercianti e dei cittadini che hanno sempre avanzato la richiesta di maggiori spazi di sosta soprattutto in prossimità del centro. Ovviamente va ricordato che si tratta di un percorso che è solo alle sue prime mosse iniziali, ancora a livello di ipotesi, tuttavia da parte nostra c’è e ci sarà il massimo impegno per arrivare all’obiettivo. E anche il Demanio si è mostrato favorevole. Ora dovremo capire se dal punto di vista tecnico questa soluzione possa essere perseguita”.
Comunque, le partite aperte con il Demanio non si limitano alla grande trasformazione dell’ex caserma, perché c’è anche quella ancor più rilevante del nuovo Tribunale, con il progetto che prevede la realizzazione di un nuovo Palazzo di giustizia (spezzettato su due sedi) nell’ex questura, sul retro delle Torri, area dove fra l’altro insiste un altro storico vuoto urbano come l’ex caserma dei vigili del fuoco, ma anche l’ex Banca d'Italia. “L'interlocuzione con il Demanio è di ampio respiro in relazione a tutte le iniziative e i progetti da portare a termine a Rovigo e su ogni singolo intervento per riqualificare i tanti vuoti urbani che purtroppo caratterizzano la nostra città”, taglia corto Rizzato, che sembra però lasciar capire che di carne al fuoco ce ne sia più di quanta si possa immaginare”.
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