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Il caso

Autovelox: scoppia la guerra anche in Polesine

Sono in arrivo le denunce

Autovelox: scoppia la guerra anche in Polesine

Ricomincia la guerra degli autovelox. E l’associazione Altvelox, che solo pochi giorni fa ha denunciato quattro sindaci della provincia di Padova contestando l’omologazione di altrettanti apparecchi lungo la Regionale 53, mette nel mirino ancora una volta il Comune di Giacciano con Baruchella e il suo velox posizionato sulla Sr482.

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“La denuncia nei confronti del sindaco, del prefetto e del comandante della polizia locale è già pronta, lunedì la depositeremo”, annuncia Gianantonio Sottile, presidente dell’associazione. Ad innescare la decisione di adire alle vie legali “il fatto che tantissimi automobilisti multati, che hanno contestato la sanzione e che ne hanno ottenuto l’annullamento dal giudice di pace che ha dato loro ragione, ora si sono visti notificare il ricorso da parte del Comune”, spiega ancora il portavoce dell’associazione di consumatori.

Insomma, il Comune - tramite il comando di polizia locale - sta impugnando le sentenze favorevoli agli automobilisti per ottenerne la revoca e vedersi dunque riconosciuto il diritto di riscuotere la multa. Ma se il sindaco nega tutto, Sottile spiega come “i casi di cui sono direttamente a conoscenza sono una cinquantina. E’ inaccettabile - tuona - e va anche ad appesantire la situazione amministrativa del Comune, che oltre ad avere utilizzato strumenti illegali per fare le sanzioni, ora usa soldi di cittadini per impugnare le sentenze che hanno annullato quelle multe. Oltre al danno la beffa”.

La posizione di Altvelox, del resto, è nota. “Quell’autovelox - l’opinione di Sottile - è assolutamente illegale perché viene utilizzato senza la debita omologazione”. Il portavoce di Altvelox continua: “Oltre all’omologazione, l’apparecchio manca di tutti i verbali di corretta funzionalità, come disposto del decreto 282/17 che, in sostanza, obbliga, ogni volta che si utilizza il velox, a verificarne il corretto funzionamento utilizzando un secondo rilevatore. Inoltre - prosegue - come ribadito anche dalla prefettura, su quel tratto di strada non può esserci un limite inferiore ai 70 chilometri orari” (il velox è installato in un tratto dove il limite è di 50 all’ora, ndr).

E ancora: “Non è dimostrata l’incidentalità in quel tratto di strada tale da giustificare l’installazione di un velox: gli unici incidenti che mi risultano hanno coinvolto ciclisti o trattori e non sono imputabili alla velocità. Inoltre mancano i piani di sicurezza, obbligatori per tutte le strade e rispetto a cui il Comune è inadempiente”.

Insomma, la critica all’utilizzo dello strumento di rilevazione automatica della velocità è a tutto campo. “Ma nonostante questo - dice ancora il portavoce dell’associazione Altvelox - mi risulta che l’apparecchio sia ancora in funzione, e che il sindaco non abbia fatto niente per risolvere quella che noi riteniamo essere una condizione di illegalità”.

Da qui, l’intenzione di presentare denuncia. “Non è l’unica situazione che stiamo tenendo d’occhio in Polesine, ma ci risulta che altri impianti, che pure non sarebbero conformi alla normativa, non sono più in funzione. Quello di Giacciano con Baruchella, invece, continua a fare mule, e per questo interveniamo”.

“Ma quali ricorsi, ma quali denunce. Io non ho nulla da temere”. Il sindaco di Giacciano con Baruchella, Natale Pigaiani, da parte sua va dritto per la propria strada. E smentisce che il Comune abbia impugnato le sentenze del giudice di pace che hanno annullato le multe fatte dal velox sulla Regionale 482: “A me non risulta niente di tutto questo - dice, netto - e per di più i ricorsi accolti dal giudice di pace non sono più di sette o otto. Quindi non vedo proprio su quali basi possa essere intentata una denuncia di questo tipo. Dall’associazione facciano quello che ritengono: io sono tranquillo”.

Intanto, l’autovelox continua a funzionare come sempre. “Il numero di multe fatte - dice il sindaco - è comunque diminuito nettamente rispetto ai primi tempi di attività. Del resto, gli automobilisti hanno capito che l’apparecchio è in funzione e dunque ora in larghissima parte rispettano il limite”. Insomma, obiettivo raggiunto.

E non solo: “Il nostro autovelox è pienamente legittimo - conclude la propria argomentazione Pigaiani - ma in ogni caso il recente decreto Salvini, che pure stringe le maglie per l’installazione degli autovelox, dà a tutti un anno di tempo per mettersi in regola. Dunque, anche se ci fosse qualcosa da sistemare avremmo tutto il tempo di farlo: ripeto, non abbiamo assolutamente nulla di cui essere preoccupati”.

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