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Cittadin: “Ben venga l’autonomia”

L'intervento del sindaco

Cittadin: “Ben venga l’autonomia”

L’autonomia differenziata? “L’ultima scommessa per creare una nazione che riconosce agli italiani con gli stessi diritti da nord a sud, un modo per responsabilizzate le istituzioni e la gestione delle risorse a livello decentrato”. E la raccolta firme a sostegno del referendum per l’abrogazione della legge sull’autonomia differenziata? “Un problema ideologico della sinistra pronta a bocciare qualsiasi proposta del centrodestra e incapace di permettere al Paese una svolta basata su una competitività sana, propria di uno Stato moderno e responsabile”.

In questo periodo estivo che vede impegnate, fino al 30 settembre, le forze di centrosinistra nella raccolta firme per chiedere una consultazione popolare allo scopo di abrogare la legge sull’autonomia differenziata, il sindaco Valeria Cittadin ha le idee chiare: il suo giudizio sul Ddl Calderoli è “sicuramente positivo”. E “a chi vede il rischio di un’Italia a velocità diverse a causa dell’autonomia differenziata – dice - sottolineo che non ci sono interventi in merito a una diminuzione di risorse per il sud. Cambia la responsabilità gestionale e questo può solo aumentare la performance di Regioni che hanno amministrato con meno senso di responsabilità di altre”.

Per il sindaco “impugnare l’autonomia differenziata con la motivazione che divide l’Italia sia davvero solo ideologico. Ripeto: non c’è alcuna diminuzione di risorse e soprattutto ci sono Lep (livelli essenziali delle prestazioni, ndr) da rispettare e la supervisione dello Stato che dovrà intervenire sostituendosi alle Regioni, qualora gli standard offerti non diano garanzie ai cittadini. Non capisco quale sia il problema. La sinistra parla di democrazia, ma ama le gestioni gerarchiche e accentratrici”.

Ad ogni modo, aggiunge, “non sarà sufficiente imporre i Lep per risolvere il problema – conclude Cittadin - C’è un fattore culturale di fondo che va affrontato. Credo comunque che i cittadini del sud meritino di essere considerati alla stessa stregua di quelli del nord, del Veneto, per esempio, dove se si ha bisogno di essere curati non si devono fare mille chilometri. Ritengo che si debba partire da qui perché il Paese arrivi ad avere ovunque la stessa ‘velocità’. Questo andrà a beneficio dell’intero Paese”.

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