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Insulti ai vigili, "Imprenditore a processo"

Accusato di diffamazione per aver offeso la polizia locale durante la pandemia

Insulti ai vigili, "Imprenditore a processo"

Polizia locale (Foto di repertorio)

Il Comune di Rovigo si costituisce parte civile in un procedimento penale che vede coinvolto un noto professionista attivo da oltre tre decenni a Rovigo.

E’ accusato di aver offeso e diffamato la polizia locale. L’accusa che vede imputato l’imprenditore-artigiano del centro città è infatti quella delineata dall’ipotesi di reato contenuta nell’articolo 595 comma 3 del codice penale, ossia diffamazione aggravata, commessa, in questo caso, tramite la più nota delle piattaforme social, Facebook.

L’udienza preliminare è fissata in tribunale a Rovigo il prossimo 7 ottobre e, tramite un’apposita delibera di giunta, l’amministrazione guidata dal sindaco Valeria Cittadin dà mandato all’avvocato civico Marco De Giorgio di rappresentare le proprie istanze poiché “il Comune di Rovigo - si legge nel documento - è parte offesa dal reato, atteso che i fatti per i quali l’imputato è chiamato a rispondere hanno prodotto un danno all’amministrazione in termini di lesione dell’onore e del decoro del Corpo di Polizia locale”.

Il caso risale a fine aprile 2020, in piena pandemia, quando, dopo lunghe settimane di chiusure forzate di numerose attività e di limitazioni delle uscite dei cittadini, è stata avviata la “Fase 2” post lockdown nazionale. In quei giorni, il titolare di una gelateria di Rovigo ha venduto dei gelati in cono, poi consumati per strada dai clienti, senza il confezionamento prescritto dalla normativa. L’esercente è così incappato in un controllo degli agenti della polizia locale che hanno elevato una sanzione da 400 euro. Sul posto era presente anche l’imprenditore oggi accusato del reato di diffamazione aggravata che, l’indomani, ha girato e caricato un video su Facebook nel quale non ha lesinato dure critiche agli agenti, raccontando di averli affrontati in modo veemente anche di persona, al momento della compilazione della sanzione. Il video è ancora presente sul social e porta la data di domenica 26 aprile 2020, orario: 12.08.

Il professionista, assistito e difeso dall’avvocato Paola Malasoma, che nel corso della pandemia è stato autore anche di altri video controversi che hanno fatto discutere, per il momento non intende rilasciare dichiarazioni anche perché l’udienza preliminare, come detto, è fissata per il 7 ottobre 2024.

Il suo non è il primo caso di procedimento intentato dalla polizia locale nei confronti di utenti social che hanno rivolto parole pesanti agli agenti. Lo scorso maggio, un 41enne di Badia autore di un post polemico sempre per via della multa alla gelateria rodigina è stato alla fine assolto dall’accusa di istigazione a delinquere perché il fatto non sussiste. E adesso il nuovo caso.

Da parte sua, l’assessore alla polizia locale Mattia Maniezzo conferma il pieno sostegno della giunta alla polizia locale e al suo operato: “Quando il comandante mi ha prospettato l’ipotesi di costituzione di parte civile del Comune - commenta - non ho esitato a dare la mia approvazione di fronte alle offese ricevute via social che minano il decoro della divisa e del corpo. E’, prima di tutto, una questione di buonsenso”.

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