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diritti e doveri

“Integrazione con scuola e lavoro”

“Questa è la realtà, giusto dare opportunità”, “Poca natalità, all’Italia servono forze nuove”

“Integrazione con scuola e lavoro”

“Questa è la realtà, giusto dare opportunità”, “Poca natalità, all’Italia servono forze nuove”

Dopo la pausa estiva, tra Olimpiadi e caldo da record, l’avvicinarsi di settembre porta una ventata d’aria sul piano di lavoro del governo: torna al centro del dibattito politico nazionale, infatti, la proposta di riforma della cittadinanza italiana attraverso Ius scholae o Ius culturae. A sostenere l’argomento tra gli impegni della classe dirigente è Forza Italia - come affermato dal capogruppo Paolo Emilio Russo: “Esistono leggi urgenti, poi ce ne sono altre che sono, più semplicemente, giuste. Una riforma della cittadinanza lo è sicuramente”.

Favorevole allo Ius scholae, il partito di centrodestra ha anticipato che da settembre in avanti verrà studiata e elaborata una proposta di legge sulla questione.

Ecco quindi che l’ottenimento della cittadinanza italiana torna a far discutere. Tramite questa proposta di legge, infatti, gli stranieri residenti legalmente in Italia (nati o arrivati prima del compimento del dodicesimo anno di età) potranno diventare cittadini italiani dopo aver compiuto in maniera regolare uno o più cicli di istruzione nel Paese, in istituti legati al sistema di istruzione nazionale scolastico e professionale. La riforma proposta si basa su un precedente disegno di legge della senatrice Pd Simona Malpezzi che prevede lo status di “cittadino italiano” in virtù della frequentazione di almeno cinque anni di studio.

L’integrazione, dunque, passa attraverso l’istruzione: davanti a questo il mondo politico si divide. Lega oppone un fermo no, FdI sceglie intanto il silenzio e il centrosinistra rilancia la proposta, mentre, le varie associazioni sindacali si trovano d’accordo nel sostegno alla proposta di riforma.

La questione specie a poche settimane dal rientro a scuola di milioni di studenti - è sentita anche tra i rodigini. Difronte all’inclusione, per molti, unanime è il consenso verso quello che potrebbe essere un buon modo di fare integrazione a partire dall’istruzione, da apprendimento e condivisone che passano sui banchi di scuola.

“Io sono ovviamente favorevole - spiega Lorenza - noi a scuola troviamo ragazzini definiti ‘stranieri’ quando, in realtà, sono nati in Italia e spesso tanti di loro non sono nemmeno mai andati nel paese d’origine. Questa è l’esperienza quotidiana che viviamo nelle scuole”.

Favorevole alle proposte anche Stefano: “E’ giusto che quando uno straniero va in un altro Paese, si adatti alla cultura o prenda parte alla vita culturale del luogo, direi che è giusto poter dare questa opportunità” e conclude: “L’Italia ha bisogno di un supporto, di nuove forze vista la bassa natalità e il pensionamento delle categorie generazionali. Bene che sia apertura politica all’integrazione”.

Dello stesso parere è anche Giorgia che commenta: “Assolutamente favorevole affinché le persone si integrino a dovere, ad esempio, trovandosi anche il lavoro”. Integrazione attraverso l’istruzione è il nocciolo della questione anche secondo Alessandro.

“Sono favorevole all’integrazione se è fatta in maniera intelligente - spiega -queste proposte mi sembrano un modo intelligente per riuscire a integrare tutti i ragazzi giovani che sono qui da noi”.

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Commenti all'articolo

  • frank1

    22 Agosto 2024 - 11:19

    Poi chiedetevi perchè forza italia perde consensi..fin che fa proposte di sx....

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