VOCE
MERCATO IMMOBILIARE
21.08.2024 - 19:00
Si avvicina settembre, generalmente il mese nel quale aumenta la domanda di affitti.
Ma il numero di case disponibili, al momento, è davvero basso. Consultando i quattro principali portali di ricerca online, Casa.it, Immobiliare.it, Idealista.it e Trovacasa.it si può notare come il numero di offerte di case in affitto oscilli fra 89 e 121. Sostanzialmente, un centinaio di appartamenti in tutta la provincia.
Andando a guardare le posizioni, si nota come il numero più alto sia in Basso Polesine, una settantina, delle quali circa la metà ad Adria, una trentina, rispetto alla quindicina dell’Alto Polesine, dove si continua a far sentire l’effetto Amazon, e alla decina nel Medio Polesine. Invece, nel capoluogo Rovigo, dove massima è la richiesta, se ne contano meno di un terzo del totale, oscillando fra 21 e 28 a seconda del sito. E, fra l’altro, nemmeno una di queste è al di sotto dei 400 euro al mese. Due, invece, sono sopra ai mille euro al mese e due invece sono a 900 euro.
Prezzi decisamente fuori portata per uno studente fuori sede e, non a caso, iniziano a fiorire le offerte di stanze, che come target hanno proprio quello studentesco. Ma anche in questo caso i prezzi non sono troppo confortanti. Guardando su Idealista, infatti, si trovano 22 stanze in affitto a Rovigo, e si parte da 130 euro per un posto letto in camera doppia, 260 se si vuole l’intera camera a uso singola, oltre alle spese per le utenze. Poco in relazione al mercato nazionale, tanto se si guarda al mercato locale.
Come si rimarca in un approfondimento di Idealista, a livello nazionale l’aumento dell’offerta di stanze in affitto del 14% nell’ultimo anno non ha impedito la crescita dei prezzi, saliti del 6%, portando la media a 475 euro al mese. Ovviamente fuori scala Milano, dove si toccano i 675 euro di media. Tra i capoluoghi più cari, però, c’è anche Bologna con una richiesta media di 595 euro al mese, seguita da Venezia con 560 euro. In fondo alla graduatoria, Reggio Calabria, con un prezzo medio di 180 euro, seguita da Potenza e Benevento con 200 euro al mese. Guardando alle realtà vicine al Polesine, nonché meta di studenti polesani, Padova è fra le prime città per incremento di offerta, +32%, cui fa però riscontro un calo significativo della richiesta, -16%, mentre Ferrara è fra le prime per aumento dei prezzi, +25%, superata da Verona con un +35%, trainato da un aumento delle richieste del 106%, seconda per rincari solo a Monza con il +75%.
Come spiega Vincenzo De Tommaso, portavoce di Idealista “negli ultimi anni, il costo degli appartamenti in affitto è diventato sempre più oneroso, spingendo molti a considerare la condivisione dell’abitazione. Si tratta di una scelta adottata soprattutto dai giovani, perché consente di ridurre lo sforzo economico. In alcune città come Milano, i prezzi delle stanze condivise stanno però raggiungendo il limite della sostenibilità: i costi si stanno avvicinando a quelli dei monolocali, rendendo queste soluzioni meno appetibili”.
Intanto, gli studenti fuori sede dell’Università di Padova, stimati in circa 20mila, fino al 9 settembre avranno la possibilità di accedere ai fondi ministeriali messi a disposizione per aiutarli con le rate dell’alloggio. Rate non banali, visto che nella città del Santo solo una stanza costa in media 400 euro al mese.
Tornando al mercato polesano, si capisce quanto pochi siano gli affitti se si guarda al numero delle case in vendita, che sono quasi 3mila, oltre mezzo migliaio delle quali solo a Rovigo. Non tantissime, certo, ma la differenza con gli affitti salta subito agli occhi.
La scarsità di affitti è un problema emerso negli ultimi anni, con la realizzazione del polo Amazon, ma anche con il rafforzamento dell’offerta universitaria e del conservatorio, che hanno fatto crescere il numero di persone che arrivano temporaneamente in una provincia che, storicamente, non è particolarmente attrattiva. Il problema potrebbe “aggravarsi” nel prossimo futuro se, con la Zls, arriveranno gli auspicati nuovi insediamenti, che potrebbero portare qui nuovi lavoratori da fuori.
Poche case in affitto, ma a prezzi contenuti. Dal rapporto mensile di Immobiliare.it emerge come a fronte di un prezzo medio di affitto in Veneto pari a 11,88 euro al mese per metro quadro, in Polesine a luglio sono stati richiesti in media 7,95 euro, pur in aumento del 10,11% rispetto a luglio 2023. Il prezzo di luglio è il massimo toccato negli ultimi due anni, mentre il prezzo medio più basso si è registrato a giugno 2023 con 7,20 euro al mese per metro quadro. Cinque anni fa, nell’agosto 2019 il prezzo medio era di 6,40 euro al metro quadro, mentre nel febbraio 2017 si sono toccati i 5,90 euro. A tirare su le medie degli affitti a livello provinciale, soprattutto in estate, ci sono quelli di Rosolina, dove a luglio per gli immobili residenziali in affitto sono stati richiesti in media 22,36 euro al mese per metro quadro, quasi il triplo della media provinciale, con un aumento del 18,81% rispetto a luglio 2023, mentre nella vicina Porto Viro il prezzo medio a luglio è stato di 6,86 euro al metro quadro, a Porto Tolle 6,72 e ad Adria 7,83. Il prezzo più basso a livello provinciale, si è toccato a Ceregnano con 4,26 euro al metro quadro, seguita da Fiesso con 4,74 e Trecenta con 5,1.
Guardando a Rovigo, il prezzo medio a luglio si è attestato sui 7,88 euro al metro quadro, il più alto degli ultimi due anni, con un aumento del 7,36% rispetto a luglio 2023. Ovviamente, dipende anche dalle zone: si va dagli 8,40 euro del centro storico e della Tassina, in aumento rispettivamente del 9,95% e del 24,08% rispetto a un anno fa, ai 5,41 di Grignano e Roverdicrè, in calo del 27,77%, passando per i 6,56 di San Pio, con un calo del 20,48% rispetto a luglio 2023, e i 7,91 euro di Commenda e San Bortolo, in aumento del 19,49%. E nelle altre zone? Non ci sono affitti disponibili.
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