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Mense scolastiche: molti non pagano

Partono i solleciti di pagamento rivolti ai genitori in debito per il servizio di refezione

Mense scolastiche: molti non pagano

Una chiamata collettiva a regolarizzare i pagamenti della mensa scolastica per ottenere l’attivazione del servizio in vista del suono della prima campanella, l’11 settembre. Anche perché le morosità registrate dal Comune nell’arco di due anni scolastici, il 2022/2023 e il 2023/2024, ammontano complessivamente a oltre 92mila euro.

Nei giorni scorsi, le famiglie utenti della refezione scolastica, uno dei servizi a domanda individuale erogati dal Comune a supporto del sistema scolastico, hanno ricevuto dall’ufficio istruzione di Palazzo Nodari una mail che avverte: “Si conferma l'iscrizione al servizio di refezione scolastica per 2024-2025 per il figlio/i che proseguono il ciclo scolastico. Si informa che, riguardo le tariffe secondo l'Isee 2024 e lo sconto fratelli, la definizione avverrà prima dell'inizio della scuola. Tuttavia, affinché venga attivato il servizio, è assolutamente necessario che il borsellino presenti un saldo positivo o pari a zero, per coloro ai quali risulta un saldo negativo per la chiusura dell'anno scolastico 2023-2024 e che hanno ricevuto, tramite mail, il 19 luglio 2024 il sollecito di pagamento di recupero debito con il bollettino PagoPa”.

Il servizio di refezione scolastica si paga, infatti, in anticipo rispetto ai pasti consumati. Il genitore dell’alunno “ricarica” una sorta di borsellino virtuale con la cifra da lui stabilita e i pasti consumati vengono scalati di giorno in giorno. Il borsellino deve essere rimpinguato prima che il saldo vada a zero o, peggio, sotto zero. Comunque, nel caso in cui l’utente esaurisca il credito e vada sotto zero, l’alunno non viene certo lasciato a pancia vuota. A qual punto scatta tutta un procedura per il recupero dell’insoluto che parte con una serie di solleciti a regolarizzare. Capita, però, che i solleciti cadano nel vuoto. E a quel punto, ad essere “esposto” è il Comune che si occupa dell’attivazione e della gestione del servizio. Per questo motivo, prima dell’avvio del nuovo anno scolastico, i genitori vengono invitati a sistemare le eventuali posizioni irregolari.

Va poi considerato che la cifra massima di ogni pasto ammonta a 4 euro ma, appunto, è la tariffa massima. Al di sotto dei 4 euro, ci sono le tariffe agevolate applicate ad ogni singola famiglia in modo pressoché automatico. Basta essere muniti di un Isee valido e in base alla fascia di reddito viene stabilito il costo del servizio. Qualcuno che non paga, però, c’è. Perché i numeri parlano chiaro: l’accertamento delle morosità effettuato dagli uffici comunali nell’anno scolastico alle spalle, il 2023-2024, ha stabilito che i crediti non riscossi sono stati 33.836,02 euro. Una cifra che, comunque, appare decisamente inferiore a quella accertata al termine dell’anno scolastico precedente. Nel 2022-2023 i credito non riscossi sono stati, infatti, 58.685 euro. In totale, quindi, il Comune “avanza” 92.521,02 euro dalle famiglie che hanno usufruito del servizio ma non lo hanno pagato.

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Commenti all'articolo

  • frank1

    21 Agosto 2024 - 08:04

    i soliti noti..sempre gli stessi..quelli non pagano i libri..le mense..lo scolabus...e che magari hanno anche i sussidi del comune..alla faccia di chi paga anche per loro.

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