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rovigo
22.08.2024 - 21:31
Amministrazione comunale al lavoro per trovare un nuovo tetto ai circa 30 richiedenti asilo attualmente ospiti dell’ex convento dei frati cappuccini di Rovigo.
La strada che la giunta guidata dal sindaco Valeria Cittadin ha pianificato di seguire è quella concordata con il prefetto Clemente Di Nuzzo: il Comune si impegna a trovare una struttura alternativa a quella attuale e, valutata la sua adeguatezza, gli stranieri accolti dalla cooperativa Porto Alegre in via dei Cappuccini si potranno spostare.
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Il percorso discusso dall’assessore alla sicurezza Mattia Maniezzo in Prefettura, proprio nei giorni che hanno preceduto il Ferragosto, è appena agli albori ma qualcosa si sta comunque muovendo. A parlarne è proprio l’assessore Maniezzo che afferma: “Su questo tema è stato fissato un incontro per la prossima settimana. Aspettiamo, infatti, il rientro del sindaco per iniziare ad imbastire il lavoro e capire quelle che potrebbero essere le alternative al caso”.
Il punto di tutto questo sta nel fatto che la maggioranza di Palazzo Nodari vorrebbe che l’ex convento, chiuso dallo scorso 3 settembre, non fosse utilizzato come struttura di accoglienza, vista anche la sacralità del luogo oltre che la sua collocazione, a ridosso del centro storico, nonostante un convento sia il luogo della carità cristiana e dell’accoglienza per antonomasia. E’ quanto emerso dopo una riunione tra la giunta e i consiglieri che si è tenuta lo scorso 5 agosto.
“In maggioranza – aveva spiegato a margine del vertice il sindaco - si è convenuto di fare una richiesta alla Prefettura, che speriamo possa essere ascoltata, di cambiare il luogo di soggiorno dei rifugiati perché per noi l’ex convento è un simbolo, dal punto di vista culturale e religioso, di un certo spessore. E quindi vorremmo che quel luogo diventasse utilizzabile per altri progetti, come ad esempio uno studentato. E quindi sarebbe il caso di prevedere una destinazione diversa per gli stranieri”.
Ne è seguita una riunione tra il prefetto e l’assessore Maniezzo terminata con la disponibilità da parte dell’amministrazione a fare la propria parte sul fronte dell’accoglienza e, allo stesso tempo, l’impegno a fare “una ricognizione delle strutture sul territorio comunale ove, eventualmente, ricollocare gli ospiti” aveva spiegato Maniezzo. La ricognizione è stata effettuata dagli uffici competenti e adesso, con il dossier in mano, la giunta, sindaco e assessore in primis, possono iniziare a vagliare le possibili alternative. Alternative, sulle quali, per il momento vige il massimo riserbo anche perché, come detto, le valutazioni inizieranno dalla prossima settimana e, dunque, nulla è stato ancora definito.
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