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IL CASO

Sull'accoglienza dei profughi, il vescovo "tira le orecchie" alla maggioranza

Il numero uno della diocesi rivendica: “L'ex seminario non è nostro. Ma bisogna promuovere un clima positivo verso i migranti".

Sull'accoglienza dei profughi, il vescovo "tira le orecchie" alla maggioranza

Il vescovo di Rovigo Pierantonio Pavanello

Pur non essendo coinvolta nell’accoglienza da poco avviata nell’ex seminario dei Cappuccini, la Diocesi di Adria- Rovigo si sente impegnata a promuovere un clima positivo nei confronti dei migranti e di quelle realtà che mettono a disposizione strutture o professionalità per far fronte all’accoglienza e rispondere agli appelli dell’autorità di governo”. Sulla questione accoglienza, interviene anche il vescovo Pierantonio Pavanello, con un invito alla moderazione che ha il sapore di una tirata d’orecchie all’attuale amministrazione.

Dalla Diocesi, con una nota, si fa poi presente come l’ex Seminario dei cappuccini, che ospita il centro per rifugiati “è di proprietà della Provincia veneta dei frati cappuccini, che ha disposto in piena autonomia l’accordo con la Cooperativa Porto Alegre per l’accoglienza di rifugiati e richiedenti asilo nella struttura di via dei Cappuccini”. In ogni caso, il vescovo Pavanello fa presente come “la Diocesi da parte sua ha concluso altri accordi di cooperazione per l’accoglienza di rifugiati e migranti, vedi ex Istituto Fanciulli Sinti di Badia Polesine”.

Dal vescovo, oltre all’invito anche un auspicio. Ovvero, “che la cittadinanza sia aiutata a comprendere scelte e a condividere percorsi, attraverso un’informazione tempestiva ed esauriente ed un accompagnamento sollecito ed efficace, che favorisca un’opera umanitaria e mitighi polemiche o preoccupazioni”.

La questione è deflagrata un paio di settimane fa, dopo che è emerso come nell’ex convento dei cappuccini fossero ospitati da un paio di mesi un gruppo di 30 richiedenti asilo. Per i residenti e anche per lo stesso sindaco Valeria Cittadin, fino a prima di una riunione di maggioranza che si è tenuta il 5 agosto, la presenza di stranieri non sembrava creare disturbo. Poi, il ripensamento, dopo il confronto interno, dal quale evidentemente sono emerse opinioni contrastanti. “In maggioranza – ha poi spiegato il sindaco - si è convenuto di fare una richiesta alla Prefettura, che speriamo possa essere ascoltata, di cambiare il luogo di soggiorno dei rifugiati perché per noi l’ex convento è un simbolo, dal punto di vista culturale e religioso, di un certo spessore. E quindi vorremmo che quel luogo diventasse utilizzabile per altri progetti, come ad esempio uno studentato. Quindi, sarebbe il caso di prevedere una destinazione diversa per gli stranieri”. C’è poi stato un incontro in Prefettura e la strada che la giunta ha pianificato di seguire, concordata con il prefetto Clemente Di Nuzzo, è che il Comune si impegni a trovare una struttura alternativa e nel caso fosse giudicata adeguata, a quel punto gli stranieri ospitati nell’ex seminairo si potranno spostare.

Il percorso, discusso dall’assessore alla sicurezza Mattia Maniezzo in Prefettura, proprio nei giorni che hanno preceduto il Ferragosto, è appena stato avviato ma è già stata effettuata una ricognizione e, come spiegato dallo stesso Maniezzo, “sul tema è stato fissato un incontro per la prossima settimana: aspettiamo, infatti, il rientro del sindaco per iniziare ad imbastire il lavoro e capire le alternative”.

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